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Ricorso inammissibile: Cassazione e conseguenze

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza di una Corte d’Appello. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze Economiche

L’accesso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è subordinato a regole procedurali molto stringenti. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare, portando a una dichiarazione di ricorso inammissibile. Questa decisione non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi ha proposto l’appello.

I Fatti di Causa

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo avverso una sentenza emessa da una Corte d’Appello territoriale in data 10 ottobre 2024. L’appellante contestava la decisione di secondo grado, cercando di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole. La Suprema Corte, riunitasi in udienza il 5 maggio 2025, ha esaminato il ricorso in via preliminare.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

All’esito della deliberazione, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Tale pronuncia impedisce ai giudici di entrare nel vivo della questione e di valutare la fondatezza dei motivi di impugnazione. La conseguenza diretta è che la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e non più modificabile.

In aggiunta alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente a sostenere due oneri finanziari:

1. Il pagamento delle spese processuali relative al giudizio di cassazione.
2. Il versamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in commento è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, in via generale, un ricorso inammissibile in Cassazione può derivare da diverse cause, tutte riconducibili a vizi procedurali o a una non corretta formulazione dei motivi. Tra le ragioni più comuni troviamo la tardività nella presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), o la proposizione di questioni di fatto che sono invece riservate alla valutazione dei giudici di merito (primo e secondo grado). La sanzione pecuniaria versata alla Cassa delle ammende, inoltre, non ha una funzione risarcitoria, ma punitiva e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione è un rimedio straordinario, non una terza istanza di merito. La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità, ma una decisione che comporta conseguenze concrete e onerose. Per chi intende adire la Suprema Corte, è essenziale affidarsi a una difesa tecnica specializzata, capace di redigere un ricorso che rispetti scrupolosamente i requisiti formali e sostanziali imposti dal codice di procedura penale. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere la propria istanza respinta, ma anche di subire una condanna economica che aggrava ulteriormente la propria posizione processuale.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che il giudice non può esaminare il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese del processo sia una somma aggiuntiva di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione ha uno scopo dissuasivo: serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza rispettare le regole processuali, evitando così di appesantire il lavoro della Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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