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Ricorso inammissibile: Cassazione e condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Questa decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente pronuncia.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione e le Conseguenze della Condanna

L’esito di un procedimento giudiziario può culminare in un ricorso inammissibile, una decisione che pone fine al tentativo di impugnare una sentenza. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze dirette di tale pronuncia, confermando una decisione della Corte d’Appello e imponendo sanzioni economiche al ricorrente. Analizziamo questo caso per comprendere meglio la dinamica processuale e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un soggetto aveva proposto ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 10 gennaio 2024. L’obiettivo del ricorso era, presumibilmente, ottenere la riforma o l’annullamento della decisione di secondo grado. Il caso è stato quindi esaminato dalla Settima Sezione Penale della Cassazione.

La Decisione sul ricorso inammissibile

Dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, la Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione. Con ordinanza del 18 marzo 2025, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia non entra nel merito delle ragioni esposte dal ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, constatando la mancanza dei presupposti necessari affinché il ricorso potesse essere esaminato.

Le Motivazioni della Decisione

Il testo dell’ordinanza non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause previste dal codice di procedura, come la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (ad esempio, violazione di legge o vizio di motivazione), o la proposizione di questioni di fatto che non possono essere riesaminate in sede di legittimità. La decisione di inammissibilità chiude di fatto la porta a un ulteriore esame della vicenda.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conseguenza più immediata di un ricorso inammissibile è che la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Nel caso di specie, la sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 10 gennaio 2024 acquista piena efficacia. Oltre a ciò, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. A queste si aggiunge una sanzione pecuniaria, quantificata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso presentato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità per la sentenza precedente?
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva e non più impugnabile la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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