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Ricorso inammissibile: Cassazione e condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Tale decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro, confermando la definitività della precedente pronuncia.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e le Conseguenze Economiche

Quando un percorso giudiziario giunge fino all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, ogni dettaglio procedurale assume un’importanza cruciale. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare le severe conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che non solo chiude la porta a un riesame del caso, ma comporta anche significative sanzioni economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 13 giugno 2024. L’imputato, un uomo nato nel 1982, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando il caso di fronte ai giudici di legittimità. La Settima Sezione Penale della Cassazione, presieduta dalla Dott.ssa Giordano e con relatrice la Dott.ssa Di Nicola Travaglini, ha fissato l’udienza per la discussione del ricorso il 5 maggio 2025.

La Decisione della Suprema Corte

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e definitiva. Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia ha un effetto tombale sulla vicenda processuale: impedisce ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente e rende definitiva la sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello di Bologna. In sostanza, il tentativo di ribaltare il verdetto precedente è fallito prima ancora di essere valutato nel contenuto.

Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità. Come chiaramente specificato nel dispositivo dell’ordinanza (P.Q.M. – Per Questi Motivi), essa attiva conseguenze economiche dirette per la parte che ha proposto l’impugnazione. Nello specifico, il ricorrente è stato condannato a due pagamenti:

1. Le spese processuali: i costi relativi al procedimento di Cassazione.
2. Una sanzione pecuniaria: una somma di tremila euro da versare in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione non ha natura risarcitoria, ma punitiva, e serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, dilatori o privi dei requisiti di legge, che gravano inutilmente sul sistema giudiziario.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e si concentra sul dispositivo finale, senza esplicitare le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, tutte riconducibili a vizi procedurali. Tra le più comuni vi sono la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), la proposizione di censure che mirano a un riesame dei fatti (non consentito in Cassazione) o la carenza di interesse ad agire. La decisione della Corte implica che, nel caso di specie, il ricorso presentava uno o più di questi difetti fondamentali, tali da precluderne l’esame nel merito.

Le Conclusioni

Questo caso sottolinea un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è subordinato al rigoroso rispetto delle regole. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione mancata per la difesa, ma si trasforma in un costo tangibile per l’imputato. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve come monito: le impugnazioni devono essere ponderate e fondate su solidi argomenti giuridici, per evitare di aggravare la propria posizione processuale ed economica.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel suo contenuto (merito) perché presenta difetti procedurali o non rispetta i requisiti richiesti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, un fondo statale.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria imposta al ricorrente in questo specifico caso?
In base a quanto deciso nell’ordinanza, la sanzione pecuniaria ammonta a tremila euro, oltre al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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