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Ricorso inammissibile: Cassazione e condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. Questa decisione procedurale ha impedito l’esame del merito del caso. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente condanna.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Cosa Succede Quando la Cassazione non Entra nel Merito

Quando si presenta un’impugnazione in Corte di Cassazione, l’esito non è sempre una decisione sul “torto” o la “ragione”. A volte, il giudizio si ferma prima, con una declaratoria di ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Settima Sezione Penale ci offre l’opportunità di analizzare le conseguenze pratiche di questa decisione, che non solo chiude la porta a un ulteriore esame del caso, ma comporta anche sanzioni economiche per chi ha agito in giudizio.

Il Fatto: Un Ricorso Contro la Sentenza d’Appello

Il caso in esame origina dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 29 novembre 2024. Insoddisfatto della decisione di secondo grado, il soggetto ha deciso di portare la questione davanti alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il ricorso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, la quale ha fissato l’udienza per la discussione al 23 maggio 2025.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e procedurale: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia impedisce alla Corte di esaminare le censure mosse dal ricorrente contro la sentenza della Corte d’Appello. In sostanza, i giudici supremi non sono entrati nel merito della vicenda per valutare se la decisione impugnata fosse giusta o sbagliata, ma si sono fermati a una valutazione preliminare che ha evidenziato un vizio insanabile nell’atto di impugnazione. Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali relative al giudizio di cassazione.
2. Il versamento di una somma di euro 3.000 in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni e le Conseguenze

Sebbene l’ordinanza non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità (come spesso accade in questo tipo di provvedimenti camerali), possiamo comprendere le implicazioni generali di una simile pronuncia. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per svariati motivi, tutti previsti dal codice di procedura penale: ad esempio, perché presentato fuori termine, perché proposto da un soggetto non legittimato, o, più frequentemente, perché i motivi addotti non rientrano tra quelli consentiti per il ricorso in Cassazione (che è un giudizio di legittimità e non di merito).

La conseguenza principale di un ricorso inammissibile è che la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Ogni possibilità di rimettere in discussione la decisione della Corte d’Appello viene meno. A ciò si aggiunge la condanna economica, che ha una duplice funzione: da un lato, ristorare lo Stato dei costi del procedimento; dall’altro, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle regole procedurali.

Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente in ultimo grado, è subordinato al rispetto di precise regole formali e sostanziali. La declaratoria di ricorso inammissibile non è un mero tecnicismo, ma una barriera che garantisce il corretto funzionamento della Corte di Cassazione, evitandone l’ingolfamento con impugnazioni non meritevoli di esame. Per i cittadini, questa ordinanza serve da monito: prima di intraprendere un’azione legale, e in particolare un ricorso per cassazione, è essenziale affidarsi a un legale esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di ammissibilità, per evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche significative conseguenze economiche.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso presentato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminare il merito della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità significa che la sentenza precedente era corretta nel merito?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione procedurale. Significa che la Corte non ha potuto esaminare il merito del ricorso a causa di un difetto nell’atto di impugnazione. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva, a prescindere dalla sua correttezza sostanziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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