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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato e generico. La Corte ha confermato la validità della motivazione della sentenza d’appello, che aveva valutato la pericolosità dell’imputato sulla base della gravità dei fatti e dei precedenti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Rischi di un Appello Infondato

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale che il ricorso sia solido e ben argomentato. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione (Ordinanza n. 6139/2024) ci ricorda quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile, sottolineando l’importanza della specificità e del fondamento giuridico delle proprie ragioni. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte e quali lezioni pratiche possiamo trarne.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. L’appellante contestava la decisione dei giudici di secondo grado, ma il contenuto specifico del reato e della condanna non è il fulcro di questa ordinanza. Il punto centrale, infatti, non è il merito della vicenda, ma la modalità con cui è stata presentata l’impugnazione alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha liquidato rapidamente, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo delle argomentazioni difensive, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che l’atto presentato non aveva i requisiti minimi per essere esaminato nel merito. La Corte ha ritenuto che il motivo unico del ricorso fosse non solo generico, ma anche ‘manifestamente infondato’.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha spiegato in modo chiaro e conciso le ragioni alla base della sua decisione. Innanzitutto, il ricorso è stato giudicato ‘affetto da genericità’, un vizio che si concretizza quando le censure mosse alla sentenza impugnata sono vaghe, ripetitive di argomenti già esaminati o non si confrontano specificamente con la motivazione della decisione appellata.

In secondo luogo, e in maniera decisiva, i giudici hanno evidenziato che la sentenza della Corte d’Appello era, contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, dotata di una ‘motivazione completa ed esaustiva’. In particolare, la valutazione sul trattamento sanzionatorio era stata ‘adeguatamente argomentata’. La Corte territoriale aveva infatti basato la sua decisione sulla ‘pericolosità dell’imputato’, desunta da due elementi chiave:
1. La gravità dei fatti commessi.
2. I precedenti specifici del soggetto.

Di fronte a una motivazione così strutturata, il ricorso non è riuscito a scalfire la logicità e la coerenza del ragionamento dei giudici d’appello, risultando, appunto, manifestamente infondato.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità, ma comporta conseguenze economiche dirette per chi ha presentato il ricorso. In applicazione dell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, la Cassazione ha condannato il ricorrente a due pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Il versamento di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

Questa ordinanza serve da monito: un’impugnazione non può essere un tentativo generico di ottenere una revisione della sentenza. Deve essere un atto tecnico, specifico e giuridicamente fondato. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere confermata la condanna, ma anche di dover sostenere ulteriori e significative spese.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione lo ha ritenuto manifestamente infondato e affetto da genericità, poiché la sentenza impugnata conteneva già una motivazione completa ed esaustiva in merito alle questioni sollevate.

Quali elementi ha considerato la corte d’appello per motivare la sanzione?
La corte d’appello ha basato la sua valutazione sulla pericolosità dell’imputato, desumendola dalla gravità dei fatti e dai suoi specifici precedenti penali.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
In base all’art. 616 c.p.p., il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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