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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma patteggiamento

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza di patteggiamento emessa dal GIP di Messina. L’appello è stato respinto perché il ragionamento del giudice di primo grado è stato ritenuto adeguato alla natura speciale del procedimento. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Sentenza di Patteggiamento

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza di patteggiamento. La Suprema Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha ribadito i limiti dell’impugnazione in questi casi specifici, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere meglio i principi della procedura penale.

I Fatti del Caso: Il Contesto dell’Appello

La vicenda ha origine da un ricorso presentato da un giovane contro una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Messina. Tale sentenza era il risultato di un’applicazione della pena su richiesta delle parti, comunemente nota come ‘patteggiamento’, ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale. L’imputato era stato precedentemente arrestato in flagranza di reato.

Insoddisfatto della decisione del GIP, l’imputato decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione, cercando di ottenere un annullamento o una riforma della sentenza di patteggiamento.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il caso e ha concluso per la palese inammissibilità del ricorso. Questa decisione si fonda su una valutazione della correttezza del percorso logico-giuridico seguito dal giudice di primo grado. La Corte ha stabilito che la motivazione della sentenza di patteggiamento era pienamente adeguata, considerando la natura speciale e semplificata di questo rito processuale.

Le Conseguenze Economiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. In applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Il rimborso delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato al miglioramento del sistema penitenziario.

Le Motivazioni della Cassazione

Il cuore della motivazione della Corte risiede nel richiamo alla sua stessa giurisprudenza consolidata, in particolare a una sentenza delle Sezioni Unite (la massima espressione della Corte di Cassazione). Secondo questo orientamento, il controllo sulla motivazione di una sentenza di patteggiamento è meno stringente rispetto a una sentenza emessa a seguito di un dibattimento ordinario. Il giudice del patteggiamento deve verificare la correttezza della qualificazione giuridica del fatto, la congruità della pena concordata tra le parti e l’assenza di cause di proscioglimento evidenti. In questo caso, la Corte ha ritenuto che il GIP di Messina avesse svolto correttamente queste verifiche, rendendo il suo percorso argomentativo incensurabile in sede di legittimità e, di conseguenza, il ricorso proposto del tutto infondato e quindi inammissibile.

Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è limitato al controllo sulla corretta applicazione della legge e non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Soprattutto nel contesto del patteggiamento, che si basa su un accordo tra accusa e difesa, i motivi di ricorso sono circoscritti. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile e di condannare il ricorrente a significative spese serve da monito: le impugnazioni devono essere fondate su vizi giuridici concreti e non possono essere un mero tentativo di rimettere in discussione decisioni proceduralmente corrette.

Quando un ricorso contro una sentenza di patteggiamento viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando il percorso argomentativo del giudice che ha emesso la sentenza di patteggiamento è ritenuto adeguato ai parametri richiesti per questo tipo di rito speciale, in linea con la giurisprudenza consolidata.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, se non vi sono cause di esonero, al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Perché la Corte ha ritenuto adeguato il ragionamento del GIP?
La Corte ha ritenuto che la valutazione del Giudice per le indagini preliminari fosse pienamente conforme ai parametri richiesti per le decisioni di patteggiamento, data la natura speciale del procedimento basato su un accordo tra le parti, e in linea con la costante giurisprudenza della stessa Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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