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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 18/03/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la pronuncia di secondo grado.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Conferma la Decisione e Condanna alle Spese

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare le regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il caso nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, sottolineando l’importanza di una strategia difensiva meticolosa.

I Fatti del Processo

Il caso analizzato trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria in data 12 novembre 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi ai giudici di legittimità. La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha ascoltato la relazione del Consigliere incaricato e ha proceduto alla valutazione preliminare del ricorso.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 18 marzo 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Tale decisione non entra nel merito delle accuse o delle difese, ma si ferma a un livello precedente, ovvero alla verifica dei presupposti formali e sostanziali richiesti dalla legge per poter accedere al giudizio di legittimità.

La conseguenza diretta e immediata di questa declaratoria è stata duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali sostenute nello stesso giudizio di Cassazione.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di inammissibilità del ricorso.

Le conseguenze di un ricorso inammissibile

La pronuncia di inammissibilità chiude definitivamente le porte a un ulteriore esame della vicenda. La sentenza della Corte d’Appello diventa così irrevocabile, con tutte le conseguenze giuridiche che ne derivano. Questa ordinanza evidenzia come la fase di impugnazione davanti alla Cassazione sia estremamente tecnica e non ammetta errori o superficialità.

Le Motivazioni della Decisione

Il testo dell’ordinanza è sintetico e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni di una simile pronuncia in ambito penale. Generalmente, un ricorso viene dichiarato inammissibile quando:
Manca di specificità: I motivi di impugnazione sono generici e non individuano con precisione le violazioni di legge o i vizi logici della sentenza impugnata.
Propone questioni di fatto: Il ricorrente chiede alla Cassazione una nuova valutazione delle prove, un compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).
È presentato fuori termine: L’impugnazione non rispetta i termini perentori stabiliti dal codice di procedura penale.
Non rispetta i requisiti di forma: L’atto manca di elementi essenziali richiesti dalla legge.

La decisione della Corte, pur senza esplicitarlo, si fonda presumibilmente su una di queste ragioni, avendo rilevato un vizio insanabile che ha impedito l’analisi nel merito delle doglianze del ricorrente.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso al giudizio di Cassazione è un rimedio straordinario, riservato a censure precise e fondate su violazioni di legge. Un ricorso inammissibile non solo si rivela inutile ai fini della difesa, ma si trasforma in un boomerang economico per l’imputato. La condanna alle spese e alla sanzione a favore della Cassa delle ammende rappresenta un deterrente contro le impugnazioni meramente dilatorie o infondate. Per gli operatori del diritto, questo caso è un monito sull’importanza di redigere ricorsi tecnicamente ineccepibili, focalizzati esclusivamente sulle questioni di legittimità ammesse davanti alla Suprema Corte.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminare il merito della questione.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità per la sentenza precedente?
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva e irrevocabile la sentenza emessa dalla Corte d’Appello, che quindi deve essere eseguita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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