Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione Viene Respinto
Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma per avere successo non basta semplicemente dissentire dalla decisione precedente. È fondamentale che l’atto sia redatto con precisione e critichi puntualmente le motivazioni del giudice di merito. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’Ordinanza n. 19777/2025, ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile porti non solo alla conferma della condanna, ma anche a ulteriori sanzioni. Analizziamo insieme questo caso per capire gli errori da evitare.
I Fatti del Caso
La vicenda ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Bari. L’imputato, non accettando la sentenza emessa in data 08/03/2024, ha deciso di tentare l’ultima via legale a sua disposizione, sperando in un annullamento o in una riforma della decisione a lui sfavorevole.
Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità non è stato quello sperato. La Corte ha esaminato l’atto di impugnazione e ha rapidamente rilevato una carenza fondamentale nella sua formulazione.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
Con un’ordinanza sintetica ma incisiva, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente:
1. La conferma della condanna: La declaratoria di inammissibilità impedisce alla Corte di esaminare il merito della questione, rendendo definitiva la sentenza della Corte d’Appello.
2. La condanna a ulteriori pagamenti: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali del giudizio di Cassazione e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile.
Le Motivazioni alla base dell’Inammissibilità
La Corte Suprema ha basato la sua decisione su un principio cardine della procedura penale: i motivi di ricorso devono essere specifici e non generici. Nel caso di specie, i giudici hanno rilevato che il ricorso non si confrontava minimamente con le argomentazioni logiche e corrette sviluppate dal giudice di merito nella sentenza impugnata.
In altre parole, l’appellante si è limitato a esprimere un dissenso generico, senza però smontare punto per punto il ragionamento della Corte d’Appello. Un ricorso efficace non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi, ma deve individuare e contestare con precisione i vizi logici o giuridici presenti nella decisione precedente. La mancanza di questo confronto critico rende l’atto di impugnazione sterile e, di conseguenza, inammissibile.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. La redazione di un ricorso non è una mera formalità, ma un’attività tecnica che richiede rigore, precisione e una profonda comprensione del provvedimento che si intende impugnare. Dichiarare un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche un aggravio di costi. Questa decisione ribadisce che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito dove ridiscutere i fatti, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione della legge e la coerenza logica delle motivazioni dei giudici dei gradi precedenti. Pertanto, un’analisi critica e puntuale della sentenza impugnata è il presupposto indispensabile per superare il vaglio di ammissibilità.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era generico e non si confrontava in modo critico con le argomentazioni corrette e logiche della sentenza della Corte d’Appello.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Cosa insegna questa ordinanza sulla redazione di un ricorso in Cassazione?
Insegna che un ricorso deve essere specifico, dettagliato e deve contestare puntualmente le motivazioni della sentenza impugnata. Un appello generico che non affronta il ragionamento del giudice precedente è destinato a essere dichiarato inammissibile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19777 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19777 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 05/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il 01/01/1986
avverso la sentenza del 08/03/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
n. 3664/25 Sabaly
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui ali’ art. 337 cod
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che il primo motivo di ricorso, attinente all’omessa risposta della Corte ter
circa l’invocato beneficio della non menzione ai sensi dell’art. 175 cod. proc. pen.
deduzioni generiche, atteso che anche il motivo di appello si limitava alla enunciazione della richiesta dei “benefici di legge”, senza addurre alcun elemento a s
in tal modo legittimando la mancata risposta dei Giudici di appello;
Ritenuto altresì che il secondo motivo di ricorso, relativo al negato riconosciment
causa di non punibilità di cui all’art. 131-bis cod. pen., non è proponibile in sede d in quanto privo di specificità, limitandosi a formulazioni riproduttive di censure g
dalla Corte territoriale e non misurandosi affatto con le corrette e non illogiche argo del giudice di merito (v. p. 2);
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese proc della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso, il 05/05/2025