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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A causa di questa declaratoria, il ricorrente è stato condannato a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria di tremila euro. La decisione sottolinea le rigide condizioni per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Il percorso della giustizia è scandito da regole e requisiti precisi, soprattutto quando si giunge al terzo e ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Un recente provvedimento evidenzia le conseguenze di un ricorso inammissibile, un esito che non solo pone fine alla speranza di una riforma della sentenza, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere meglio i meccanismi procedurali e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto, avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 2 dicembre 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha tentato di contestare la decisione dei giudici di secondo grado, cercando un’ultima via per ottenere un risultato a lui più favorevole.

Tuttavia, l’iter del ricorso si è interrotto bruscamente davanti alla Settima Sezione Penale della Cassazione.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

Nell’udienza del 15 aprile 2025, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha messo un punto fermo sulla questione. I giudici di legittimità hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle ragioni esposte dal ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, quello della verifica dei presupposti per l’accesso al giudizio della Cassazione.

La conseguenza diretta di questa declaratoria è duplice:
1. La sentenza della Corte d’Appello di Genova diventa definitiva e irrevocabile.
2. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni presentate senza validi motivi di diritto.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti in dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurle dalla natura stessa del provvedimento e dalla prassi della Corte. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, tra cui la presentazione di motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, prerogativa dei giudici di merito), la carenza di specificità nelle doglianze o la violazione di altre norme procedurali. In questo caso, la Corte ha evidentemente ritenuto che l’impugnazione mancasse dei requisiti essenziali per poter essere esaminata nel merito. La decisione tramite ordinanza, spesso utilizzata in procedimenti camerali, suggerisce una palese e manifesta infondatezza o assenza dei presupposti di legge, tale da non richiedere una discussione più approfondita.

Conclusioni

La pronuncia in esame è un chiaro monito sull’importanza di formulare un ricorso per Cassazione nel rigoroso rispetto delle norme procedurali. Presentare un ricorso inammissibile non solo è infruttuoso ai fini dell’esito del processo, ma si traduce in un aggravio economico per l’imputato. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una semplice refusione di spese, ma una vera e propria sanzione che sottolinea la serietà e la tecnicità del giudizio di legittimità, un filtro invalicabile per le impugnazioni che non sollevano autentiche questioni di diritto.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, rifiutando di esaminare il merito dell’appello e rendendo così definitiva la sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
Sulla base di questo provvedimento, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge, ad esempio se i motivi non riguardano violazioni di legge ma tentano di ottenere una nuova valutazione dei fatti, che è preclusa nel giudizio di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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