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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da tre individui contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Condanna alle Spese

Quando un processo giunge all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, l’esito non è scontato. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare un concetto fondamentale della procedura penale: il ricorso inammissibile. Comprendere cosa significa e quali sono le sue conseguenze è cruciale, poiché una dichiarazione di inammissibilità pone fine al percorso giudiziario, rendendo definitiva la condanna precedente e aggiungendo ulteriori oneri economici per chi ha tentato l’impugnazione.

I Fatti del Processo

Il caso in esame origina dai ricorsi presentati da tre individui avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 20 novembre 2024. I tre ricorrenti hanno deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giustizia italiana, che ha il compito di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

Con ordinanza del 6 maggio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso processuale dei tre imputati. La Corte ha dichiarato i ricorsi presentati come inammissibili.

Questa decisione ha avuto due conseguenze dirette e significative:
1. Conferma della Sentenza Impugnata: La dichiarazione di inammissibilità ha reso definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Torino, chiudendo ogni ulteriore possibilità di riesame nel merito.
2. Condanna alle Spese: I ricorrenti sono stati condannati in solido al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è molto sintetica e si concentra sulla parte dispositiva (il P.Q.M.), senza esplicitare le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare i ricorsi come inammissibili. Tuttavia, possiamo delineare le cause generali che portano a una simile pronuncia. Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che manca dei presupposti procedurali richiesti dalla legge per poter essere esaminata nel merito. Le cause più comuni includono:

* Vizi di Forma: Il ricorso potrebbe non essere stato redatto o notificato secondo le rigide regole procedurali.
* Mancanza di Specificità dei Motivi: I motivi di ricorso non possono essere generici, ma devono indicare in modo chiaro e specifico le presunte violazioni di legge commesse dal giudice precedente.
* Proposizione di Questioni di Fatto: La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare le prove o ricostruire i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge. Un ricorso che chiede una nuova valutazione dei fatti è, per sua natura, inammissibile.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.

In questo caso, la Corte ha evidentemente riscontrato uno o più di questi vizi, che hanno precluso l’analisi delle doglianze sollevate dai ricorrenti.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Ricorso Inammissibile

La decisione della Corte di Cassazione sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia di ultima istanza è subordinato al rispetto rigoroso delle regole processuali. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa per far valere le proprie ragioni, ma comporta anche conseguenze economiche tangibili. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni presentate senza un’adeguata base giuridica. Per gli imputati, questa ordinanza significa la fine del loro percorso giudiziario e l’inizio dell’esecuzione della pena stabilita dalla Corte d’Appello. Per i professionisti del diritto, rappresenta un monito sull’importanza di redigere ricorsi tecnicamente impeccabili, focalizzati esclusivamente sulle violazioni di legge.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi proposti inammissibili, senza quindi procedere a un esame del merito delle questioni sollevate.

Quali sono le conseguenze per chi ha presentato il ricorso?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La sentenza di secondo grado da loro impugnata è diventata definitiva.

Cosa significa in generale che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, il giudice non può esaminare le ragioni di merito e deve respingere il ricorso per questioni procedurali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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