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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. La decisione comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la pronuncia di secondo grado.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

Quando si impugna una sentenza, sperando di ottenere una riforma in un grado di giudizio superiore, è fondamentale che l’atto di appello o di ricorso sia fondato su validi motivi di diritto. In caso contrario, si rischia una pronuncia di ricorso inammissibile, con conseguenze non solo processuali ma anche economiche. L’ordinanza che analizziamo oggi, emessa dalla Corte di Cassazione, è un chiaro esempio di questa eventualità.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da due individui. Essi avevano impugnato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 16 ottobre 2024. Senza entrare nei dettagli del reato contestato, è sufficiente sapere che la difesa dei due imputati ha cercato di ribaltare la decisione di secondo grado portando le proprie argomentazioni dinanzi ai giudici di legittimità.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso una decisione netta e perentoria: i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili.

Questa statuizione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione. In altre parole, i giudici non hanno valutato se i ricorrenti avessero ragione o torto sui fatti contestati, ma si sono fermati a un livello precedente, constatando che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per essere esaminato. La conseguenza diretta di una declaratoria di ricorso inammissibile è duplice:
1. Condanna alle spese processuali: i ricorrenti sono stati obbligati a pagare i costi del procedimento di Cassazione da loro stessi avviato.
2. Sanzione pecuniaria: È stata disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia molto sintetica, come spesso accade per le decisioni di inammissibilità, il testo fa un riferimento cruciale alla “sentenza impugnata” (pagine 4-5), dove si discuteva del consolidamento dell’impossessamento. Questo suggerisce che i motivi del ricorso non erano idonei a contestare efficacemente le argomentazioni della Corte d’Appello su questo punto specifico. La Cassazione, in sostanza, ha ritenuto che le censure mosse dai ricorrenti fossero prive della specificità richiesta dalla legge o manifestamente infondate, non offrendo spunti validi per una revisione della sentenza di secondo grado. Di fronte a un ricorso che non supera questo vaglio preliminare di ammissibilità, la Corte non può fare altro che dichiararlo tale e applicare le sanzioni previste.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, deve essere esercitato con serietà e cognizione di causa. Presentare un ricorso generico, ripetitivo delle argomentazioni già respinte o privo di solidi fondamenti giuridici non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un’ulteriore condanna economica per il ricorrente. Per gli imputati, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva, con tutte le sue conseguenze. Per gli operatori del diritto, questo caso serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione rigorosi e specifici, per evitare di incorrere in una declaratoria di ricorso inammissibile.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. La sentenza impugnata diventa quindi definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro a titolo di sanzione in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

Perché il ricorso in questo caso è stato ritenuto inammissibile?
L’ordinanza non dettaglia le ragioni, ma fa riferimento a specifiche pagine della sentenza impugnata. Si può dedurre che i motivi presentati dai ricorrenti sono stati giudicati non idonei a mettere in discussione la logicità e la correttezza giuridica della decisione della Corte d’Appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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