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Ricorso inammissibile: Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 febbraio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente condanna.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’esito di un processo non si conclude sempre con la sentenza di primo grado. Spesso, le parti ricorrono ai gradi di giudizio successivi, fino alla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, l’accesso a quest’ultimo baluardo di giustizia è regolato da norme procedurali molto stringenti. Un esempio lampante è rappresentato dal caso del ricorso inammissibile, un esito che non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente. Analizziamo un’ordinanza emblematica per comprendere meglio questa dinamica.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 23 febbraio 2024. Uno degli imputati, ritenendo ingiusta tale decisione, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, sperando in una riforma della pronuncia a lui sfavorevole. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la valutazione preliminare di ammissibilità.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

Con un’ordinanza sintetica ma perentoria, datata 4 febbraio 2025, la Corte di Cassazione ha troncato le speranze del ricorrente. I Giudici Supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che la Corte non è nemmeno entrata nel merito delle doglianze sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare che ha evidenziato vizi insanabili nell’atto di impugnazione. Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il provvedimento in esame, per sua natura, non scende nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, possiamo dedurre che le motivazioni risiedano nel mancato rispetto dei requisiti previsti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità. In ambito penale, i motivi di ricorso in Cassazione sono tassativi e non possono riguardare una nuova valutazione dei fatti (il cosiddetto ‘merito’), ma solo questioni di pura legittimità, come la violazione di legge o vizi di motivazione. Quando un ricorso si concentra su aspetti fattuali già valutati dai giudici dei gradi precedenti o è privo di motivi specifici e pertinenti, la Corte lo dichiara inammissibile. La condanna accessoria al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende funge da sanzione per aver attivato inutilmente il complesso meccanismo giudiziario della Corte Suprema.

Le Conclusioni

La dichiarazione di ricorso inammissibile ha due conseguenze pratiche di enorme rilievo. La prima è che la sentenza della Corte d’Appello di Napoli diventa definitiva e irrevocabile: la condanna deve essere eseguita. La seconda è di natura economica: il ricorrente subisce un esborso significativo, che si aggiunge alle pene già inflitte. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. È un monito per chi intende impugnare una sentenza, sottolineando la necessità di affidarsi a una difesa tecnica qualificata che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un ricorso fondato e non meramente dilatorio.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito delle questioni sollevate perché l’atto di ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, come ad esempio la presentazione di motivi non consentiti.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base all’ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso è obbligata a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo specifico caso pari a tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Cosa accade alla sentenza del grado precedente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità rende la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) definitiva e irrevocabile. Ciò significa che la condanna o la decisione contenuta in essa diventa esecutiva a tutti gli effetti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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