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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un individuo contro un’ordinanza del Giudice di Sorveglianza di L’Aquila. A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le conseguenze negative di un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e le Conseguenze della Condanna

L’esito di un procedimento giudiziario non è sempre una decisione sul merito della questione. A volte, un’impugnazione si ferma prima, come nel caso di un ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze che derivano da una tale declaratoria, condannando il ricorrente non solo a vedere la sua richiesta respinta, ma anche al pagamento di spese e di una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso un’ordinanza emessa dal Giudice di Sorveglianza de L’Aquila in data 8 ottobre 2024. Il ricorrente si è rivolto alla Suprema Corte di Cassazione, settima sezione penale, per contestare tale provvedimento. Il testo dell’ordinanza non entra nel dettaglio dei motivi del contendere originario, ma si concentra esclusivamente sull’esito del giudizio di legittimità.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, riunitasi in camera di consiglio il 3 aprile 2025, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, ha emesso una decisione netta e perentoria. Con la sua ordinanza, ha dichiarato il ricorso proposto semplicemente ‘inammissibile’.

Questa statuizione significa che i giudici non hanno nemmeno valutato le ragioni del ricorrente. Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che presenta vizi talmente gravi (di forma, di sostanza, o perché proposta fuori termine) da impedirne l’esame nel merito. La Corte, in pratica, non dice se il ricorrente avesse torto o ragione, ma afferma che la sua domanda non poteva nemmeno essere presa in considerazione.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza analizzata è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, nella prassi giudiziaria, le cause possono essere molteplici: la presentazione del ricorso oltre i termini di legge, la mancanza di motivi specifici richiesti dalla normativa, l’assenza di un interesse concreto ad agire, o la proposizione di questioni non consentite in sede di legittimità. La decisione della Corte, pur senza specificarlo, si fonda su uno di questi vizi procedurali, ritenuto sufficiente a precludere l’analisi del caso.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conseguenza più immediata e gravosa per chi propone un ricorso inammissibile è di natura economica. La Corte di Cassazione, infatti, non si è limitata a respingere l’istanza, ma ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con serietà e nel rispetto delle regole procedurali. Un ricorso presentato in modo avventato o senza i requisiti di legge non solo è destinato all’insuccesso, ma comporta anche costi significativi, volti a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a ristorare, seppur parzialmente, l’impiego di risorse pubbliche.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte ha analizzato le ragioni del ricorrente nel merito?
No, la dichiarazione di inammissibilità ha impedito alla Corte di esaminare il merito della questione, chiudendo il procedimento per un vizio preliminare del ricorso stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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