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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna alle spese

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile per mancanza di una giustificazione specifica. La decisione sottolinea che il giudizio di congruenza della corte precedente era sufficiente, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Giustificazione Specifica

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente dissentire dalla decisione; è fondamentale presentare argomentazioni precise e legalmente fondate. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiarisce che un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della mancanza di una giustificazione specifica, con significative ripercussioni economiche per chi lo propone. Analizziamo questa ordinanza per comprendere meglio i requisiti di un ricorso efficace.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 15 aprile 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunita in udienza, ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello procedurale. La conseguenza di tale declaratoria è duplice e severa per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi sostenuti per questa fase del giudizio vengono posti a carico della parte che ha presentato il ricorso.
2. Pagamento di una somma alla Cassa delle ammende: il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro a favore di questo fondo statale, una sanzione pecuniaria che si aggiunge alle spese di lite.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore del provvedimento risiede nelle motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a questa conclusione. I giudici hanno rilevato che il ricorso mancava di una ‘specifica giustificazione’. In altre parole, le argomentazioni presentate non erano sufficientemente dettagliate o pertinenti da mettere in discussione la logicità e la correttezza della sentenza impugnata.

La Corte ha ritenuto che il ‘giudizio di congruenza’ espresso nella sentenza della Corte d’Appello fosse ‘del tutto sufficiente’. Ciò significa che le motivazioni fornite dai giudici di secondo grado erano complete, logiche e adeguate a sostenere la loro decisione. Di fronte a una motivazione così solida, il ricorrente avrebbe dovuto fornire critiche mirate e specifiche, dimostrando l’illogicità o l’erroneità giuridica del ragionamento precedente, cosa che, secondo la Cassazione, non è avvenuta. Pertanto, in assenza di motivi validi e specifici di impugnazione, il ricorso non poteva essere accolto.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è riservato a ricorsi che sollevano questioni di legittimità concrete e ben argomentate. Non è una terza istanza di giudizio dove si possono semplicemente riproporre le stesse difese già respinte nei gradi precedenti. La declaratoria di ricorso inammissibile funge da filtro per evitare un abuso dello strumento processuale. Per gli avvocati e i loro assistiti, questa decisione è un monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente ineccepibili, con motivi di ricorso specifici e non generici, pena non solo la conferma della condanna, ma anche l’aggiunta di ulteriori sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava di una ‘specifica giustificazione’, ovvero non presentava motivi di critica validi e dettagliati contro la sentenza della Corte d’Appello, il cui ragionamento è stato ritenuto sufficiente e congruo dalla Cassazione.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa si intende per ‘giudizio di congruenza sufficiente’ menzionato nell’ordinanza?
Significa che la Corte di Cassazione ha valutato come adeguate, complete e logicamente coerenti le motivazioni esposte nella sentenza della Corte d’Appello per giustificare la propria decisione, rendendo quindi inefficaci le critiche generiche mosse dal ricorrente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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