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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le conseguenze negative di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche secondo la Cassazione

L’esito di un processo non sempre si conclude con una sentenza di merito. A volte, l’atto di impugnazione stesso può essere viziato, portando a una dichiarazione di inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le severe conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile, un monito importante sull’importanza della corretta formulazione degli atti giudiziari.

I Fatti del Caso: L’Impugnazione di una Sentenza d’Appello

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 18 aprile 2024. Un soggetto, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha deciso di avvalersi dell’ultimo grado di giudizio per far valere le proprie ragioni. La Corte, riunitasi in camera di consiglio, ha esaminato la documentazione e ascoltato la relazione del Consigliere designato.

La Decisione della Corte: Dichiarazione di Inammissibilità e Condanna

Con un’ordinanza emessa il 10 gennaio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla controversia. I giudici hanno dichiarato l’inammissibilità del ricorso proposto. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a un vaglio preliminare, evidentemente riscontrando vizi che impedivano l’analisi della fondatezza dell’impugnazione.

Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: le conseguenze automatiche di un ricorso inammissibile

Sebbene l’ordinanza non espliciti i motivi specifici dell’inammissibilità, la decisione si fonda su un principio consolidato del nostro ordinamento processuale. Quando un ricorso per cassazione viene giudicato inammissibile (perché, ad esempio, presentato fuori termine, privo dei motivi di legge o manifestamente infondato), scattano delle conseguenze sanzionatorie automatiche. La condanna alle spese processuali è una diretta conseguenza della soccombenza. In aggiunta, la legge prevede l’obbligo di versare una somma alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che funge da deterrente contro l’abuso dello strumento processuale e l’ingolfamento del sistema giudiziario con impugnazioni pretestuose o dilatorie. La quantificazione della somma, in questo caso tremila euro, è discrezionale e viene stabilita dalla Corte tenendo conto della natura del caso e della colpa del ricorrente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia ribadisce un concetto fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Presentare un ricorso è un diritto, ma deve essere esercitato con perizia e cognizione di causa. Un’impugnazione superficiale o priva dei requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge non solo non porterà a un riesame del caso, ma comporterà anche un significativo esborso economico. La decisione serve da monito: il giudizio di legittimità è una risorsa preziosa e non deve essere congestionato da iniziative processuali avventate, le cui conseguenze negative ricadono interamente sulla parte che le ha promosse.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria in questo caso?
In questa specifica ordinanza, il ricorrente è stato condannato a pagare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

Quale provvedimento è stato impugnato?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 18 aprile 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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