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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Il caso sottolinea le severe conseguenze procedurali ed economiche di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Recente Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza in esame offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile nel sistema processuale penale. Quando un’impugnazione viene presentata senza rispettare i requisiti previsti dalla legge, la Corte di Cassazione la respinge senza nemmeno entrare nel merito della questione, con rilevanti conseguenze per il ricorrente. Analizziamo insieme questo caso specifico per capire meglio la dinamica.

I Fatti Processuali

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 17 ottobre 2024. Il ricorrente ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.
La Corte, dopo aver ricevuto il ricorso e aver dato avviso alle parti coinvolte, ha fissato un’udienza per la discussione, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche del caso.

La Decisione della Corte di Cassazione

All’esito della camera di consiglio, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e definitiva: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa dichiarazione non è una semplice formalità, ma un atto che produce effetti giuridici ed economici molto concreti.

Le conseguenze del ricorso inammissibile

La Corte non si è limitata a respingere il ricorso. In applicazione delle norme procedurali, ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Pagamento delle spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento giudiziario.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata a tremila euro, che viene irrogata quando l’impugnazione è ritenuta temeraria o manifestamente infondata.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurle dalla prassi della Corte. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: il ricorso non indica chiaramente quali punti della sentenza impugnata si contestano e per quali ragioni giuridiche.
* Proposizione fuori termine: l’atto è stato depositato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Motivi non consentiti: il ricorrente solleva questioni di fatto, che non possono essere riesaminate in sede di legittimità, anziché questioni di diritto.
La decisione di condannare al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende suggerisce che la Corte abbia ravvisato una manifesta infondatezza o una colpa grave nella proposizione del ricorso, sanzionando così un uso improprio dello strumento dell’impugnazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di Cassazione, è un diritto che deve essere esercitato con responsabilità e cognizione tecnica. Un ricorso inammissibile non solo non porta ad alcun risultato utile per il ricorrente, ma comporta anche conseguenze economiche negative, rendendo definitiva la sentenza precedente e aggiungendo l’onere delle spese e di una sanzione. È quindi essenziale, prima di intraprendere la via dell’impugnazione, una valutazione attenta e professionale dei presupposti di ammissibilità e della fondatezza dei motivi, al fine di evitare esiti controproducenti.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, il ricorso viene respinto in via preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in questo caso?
Sulla base di quanto deciso nell’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza precedente?
Sì. Quando la Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso, la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e non più contestabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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