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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna al pagamento

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha esaminato un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’esito del giudizio, desumibile dalla condanna del ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Il provvedimento sottolinea le conseguenze economiche di un’impugnazione priva dei requisiti di legge, configurandosi come un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione e la condanna alla Cassa Ammende

L’esito di un processo non si conclude sempre con una sentenza che decide sul merito della questione. A volte, l’atto di impugnazione stesso può essere viziato, portando a una dichiarazione di ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare le conseguenze di tale pronuncia, in particolare la condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nell’aprile del 2024. Il ricorrente, attraverso il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni dinanzi ai giudici di legittimità.

La Pronuncia di Ricorso Inammissibile della Corte

La Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha esaminato il ricorso proposto. Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente sintetico e non entri nel dettaglio delle motivazioni, l’esito è chiaramente desumibile dal dispositivo. La Corte ha infatti condannato il ricorrente al versamento della somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa statuizione è una conseguenza diretta e tipica della dichiarazione di inammissibilità dell’impugnazione nel processo penale. Di fatto, la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare che ha evidenziato un vizio insanabile dell’atto di ricorso.

Le Motivazioni

Il provvedimento in esame non esplicita le ragioni specifiche che hanno condotto alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, tutte riconducibili a vizi procedurali. Tra le più comuni vi sono: la presentazione del ricorso fuori dai termini perentori stabiliti dalla legge, la mancanza di motivi specifici di impugnazione (limitandosi a una generica contestazione), la proposizione di censure che attengono al merito dei fatti (non consentite in sede di legittimità, dove si valuta solo la corretta applicazione della legge) o la mancanza di interesse ad agire. La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro la proposizione di impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua concisione, ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso al giudizio di Cassazione è soggetto a rigidi requisiti di ammissibilità. La violazione di tali requisiti non solo impedisce l’esame nel merito delle proprie ragioni, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente. La decisione sottolinea l’importanza cruciale di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un ricorso, evitando così una pronuncia sfavorevole e la relativa sanzione pecuniaria. Impugnare una sentenza è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel pieno rispetto delle regole processuali.

Qual è stato l’esito del ricorso presentato in Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa la condanna al pagamento alla Cassa delle ammende?
Nel processo penale, è una sanzione pecuniaria che viene tipicamente imposta quando un ricorso proposto da una parte privata viene dichiarato inammissibile. Serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare impugnazioni infondate o dilatorie.

Contro quale decisione era stato proposto il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 2 aprile 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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