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Ricorso inammissibile: Cassazione condanna a spese

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24488/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea le gravi conseguenze procedurali, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore formale e sostanziale. Quando un’impugnazione non rispetta i criteri previsti dalla legge, si va incontro a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto. L’ordinanza n. 24488/2025 della Corte di Cassazione è un chiaro esempio di come un errore procedurale possa trasformarsi non solo in una sconfitta legale, ma anche in un onere finanziario.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 24 ottobre 2024. Il ricorrente, nato a Palermo nel 1981, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione il 17 giugno 2025. All’esito dell’udienza e dopo aver sentito la relazione del Consigliere relatore, la Corte ha emesso la sua decisione.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha concluso il procedimento con una pronuncia netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, fermando l’analisi a un livello puramente procedurale. La conseguenza di questa declaratoria non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche l’applicazione di sanzioni economiche a carico del ricorrente.

Nello specifico, la Corte ha condannato l’appellante a due pagamenti distinti:
1. Il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento sociale per i detenuti.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, una tale decisione si fonda tipicamente sulla mancanza di uno o più requisiti essenziali previsti dal codice di procedura penale. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, ad esempio, per vizi di forma, per essere stato presentato oltre i termini di legge, o perché i motivi addotti non rientrano tra quelli che possono essere fatti valere in Cassazione (come la violazione di legge o il vizio di motivazione). La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una punizione discrezionale, ma una conseguenza quasi automatica prevista dalla legge per sanzionare l’abuso dello strumento processuale e per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che congestionano il sistema giudiziario.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è un evento neutro, ma un errore procedurale che comporta costi tangibili. Per i cittadini e i loro difensori, questa ordinanza serve da monito: prima di impugnare una sentenza in Cassazione, è cruciale una valutazione attenta e rigorosa dei presupposti di ammissibilità. In caso contrario, il rischio è quello di subire, oltre alla delusione per l’esito negativo, anche una condanna economica che può rivelarsi particolarmente onerosa.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per la sua presentazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.

Perché viene imposta una sanzione pecuniaria oltre al pagamento delle spese?
La sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati, dilatori o presentati senza la dovuta diligenza, che appesantiscono inutilmente il lavoro del sistema giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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