Ricorso Inammissibile: Requisiti Essenziali per non Sbagliare
Quando si presenta un appello in Cassazione, non basta avere ragione nel merito: è fondamentale rispettare scrupolosamente le regole procedurali. Un ricorso inammissibile è l’esito che ogni avvocato e assistito vuole evitare, poiché comporta non solo la fine del percorso giudiziario ma anche conseguenze economiche. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di due errori fatali che hanno portato a questa declaratoria, ribadendo l’importanza della diligenza nella redazione degli atti.
Il Contesto del Caso Giudiziario
La vicenda trae origine da due ricorsi separati, presentati da due individui contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova. Entrambi cercavano di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, portando le loro doglianze dinanzi alla Corte di Cassazione. Tuttavia, il loro tentativo si è scontrato con un preliminare vaglio di ammissibilità che ha stroncato sul nascere le loro istanze.
L’Analisi della Suprema Corte sul ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, prima di entrare nel vivo delle questioni, ha esaminato la conformità dei ricorsi ai requisiti di legge, rilevando criticità insuperabili per entrambi.
Il Primo Ricorso: La Genericità e la Mancanza di Argomentazioni
Il primo ricorso è stato giudicato ‘radicalmente privo di parte argomentativa’. In pratica, l’atto presentato mancava di qualsiasi motivazione giuridica a sostegno delle richieste. Non esponeva le ragioni per cui la sentenza impugnata sarebbe stata errata, limitandosi forse a una mera enunciazione di dissenso. La Corte ha qualificato un atto del genere come ‘generico’, una delle cause tipiche che portano a dichiarare un ricorso inammissibile.
Il Secondo Ricorso: Il Vizio della Procura Speciale
Per il secondo ricorrente, il problema è stato di natura puramente formale, ma altrettanto grave. Il ricorso è stato depositato in assenza di una ‘procura speciale’. Questo documento è essenziale perché attesta la volontà della parte di affidare a un determinato avvocato il compito specifico di presentare ricorso in Cassazione. La sua mancanza costituisce un vizio insanabile che impedisce al giudice di considerare valido l’atto presentato.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Corte è stata sintetica e diretta. Constatata la genericità del primo ricorso e la carenza di procura del secondo, i giudici hanno ritenuto di doverli dichiarare entrambi inammissibili. La decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dai ricorrenti, poiché l’esame si arresta alla barriera preliminare dei requisiti di ammissibilità. La conseguenza di questa declaratoria è stata duplice: la conferma della sentenza della Corte d’Appello e la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con atti non conformi alla legge.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la forma è sostanza. Un ricorso in Cassazione deve essere redatto con precisione, esponendo in modo chiaro e specifico i motivi di diritto per cui si contesta la decisione precedente. Inoltre, deve essere corredato di tutta la documentazione necessaria, a partire dalla procura speciale. Ignorare questi aspetti significa esporsi al rischio concreto di vedere il proprio ricorso inammissibile, con la conseguente condanna a sanzioni pecuniarie. La decisione serve da monito sull’importanza di affidarsi a professionisti competenti e scrupolosi, in grado di navigare le complessità procedurali dei giudizi di legittimità.
Per quali motivi principali un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Sulla base del provvedimento, un ricorso può essere dichiarato inammissibile per motivi sostanziali, come la totale assenza di una parte argomentativa che lo rende generico, o per vizi formali, come la mancanza della procura speciale necessaria per rappresentare il ricorrente.
Cosa succede a chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) a favore della Cassa delle ammende.
È sufficiente presentare un ricorso per ottenere una revisione del caso nel merito?
No, non è sufficiente. Prima di esaminare il merito (la sostanza) del caso, la Corte verifica che il ricorso rispetti tutti i requisiti formali e procedurali previsti dalla legge. Se questi requisiti mancano, il ricorso viene dichiarato inammissibile e il caso non viene esaminato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31654 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31654 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 21/06/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME (CUI CODICE_FISCALE) nato il DATA_NASCITA NOME COGNOME (CUI CODICE_FISCALE) nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 26/09/2023 della CORTE APPELLO di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letti i ricorsi di COGNOME e COGNOME;
ritenuto che il ricorso del primo sia radicalmente privo di parte argomentativ e quindi generico mentre il ricorso del secondo è inammissibile per carenza procura speciale;
rilevato, pertanto, che i ricorsi devono essere dichiarati inammissibili, con condanna dei ricorrenti al pagamento ciscuno delle spese processuali e de somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle s processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, in data 21 giugno 2024
Il Consiciliere e tensore
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La Presidente