Ricorso Inammissibile: Guida ai Requisiti Essenziali in Cassazione
Nel complesso mondo della giustizia penale, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma pilastri che garantiscono l’ordine e la certezza del diritto. Un ricorso inammissibile rappresenta la conseguenza diretta della violazione di queste regole, impedendo al giudice di esaminare il merito della questione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come due errori procedurali apparentemente semplici possano precludere l’accesso al più alto grado di giudizio, con conseguenze economiche significative per il ricorrente.
I Fatti del Caso: un Errore Formale e Temporale
Il caso analizzato trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza della Corte d’appello. L’individuo, tuttavia, commette due errori fatali. In primo luogo, sottoscrive personalmente l’atto di ricorso, senza avvalersi di un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. In secondo luogo, deposita il ricorso ben oltre la scadenza dei termini previsti dalla legge. La sentenza di appello, infatti, era stata depositata il 12 dicembre 2022 e, considerando i 45 giorni di tempo per l’impugnazione, il termine ultimo scadeva il 15 aprile 2023. Il ricorso, invece, è stato presentato solo l’8 giugno 2023, quasi due mesi dopo la scadenza.
Il Principio di Diritto: Due Motivi per un Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con una procedura snella de plano, ha dichiarato il ricorso inammissibile basandosi su due pilastri normativi del codice di procedura penale che non ammettono deroghe.
La Sottoscrizione dell’Avvocato: un Requisito Inderogabile
Il primo motivo di inammissibilità risiede nella violazione dell’articolo 613, comma 1, del codice di procedura penale. Questa norma, come modificata dalla legge 103 del 2017, stabilisce in modo inequivocabile che il ricorso in Cassazione deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte. La sottoscrizione personale dell’imputato, pertanto, costituisce un vizio insanabile che impedisce l’instaurazione di un valido rapporto processuale. La legge vuole assicurare che l’atto di impugnazione sia tecnicamente fondato e redatto da un professionista qualificato.
Il Rispetto dei Termini: la Tempistica è Cruciale
Il secondo, e altrettanto grave, motivo di inammissibilità è il mancato rispetto dei termini perentori stabiliti dall’articolo 585 del codice di procedura penale. La Corte ha meticolosamente calcolato la scadenza, evidenziando come, anche applicando l’estensione di 15 giorni prevista dal comma 1-bis dello stesso articolo, il deposito fosse comunque irrimediabilmente tardivo. Il rispetto dei termini è un principio cardine del processo, finalizzato a garantire la certezza dei rapporti giuridici e a prevenire la dilatazione indefinita dei tempi della giustizia.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
Nelle sue motivazioni, la Suprema Corte ha sottolineato come la presenza di questi due vizi procedurali sia così palese e fondamentale da rendere superfluo persino l’esame nel merito dei motivi di ricorso. La violazione dell’art. 613 c.p.p. è considerata un ostacolo ‘originario’ alla stessa costituzione del rapporto di impugnazione. Allo stesso modo, il deposito fuori termine è una causa di inammissibilità che il giudice è tenuto a rilevare d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento. La decisione della Corte è stata quindi netta: il ricorso non poteva essere esaminato, perché non aveva mai superato le barriere procedurali minime per accedere al giudizio di legittimità. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è la conseguenza automatica prevista dalla legge per chi attiva la macchina della giustizia senza rispettarne le regole fondamentali.
Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile
La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente davanti alla Corte di Cassazione, è subordinato al rigoroso rispetto di precise regole procedurali. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa per far valere le proprie ragioni, ma comporta anche conseguenze economiche dirette, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza cruciale di affidarsi a un difensore specializzato e di vigilare attentamente sulla tempestività degli adempimenti processuali, per evitare che errori formali si trasformino in ostacoli insormontabili.
Può un imputato presentare e firmare personalmente un ricorso in Cassazione?
No, la legge (art. 613, comma 1, c.p.p.) stabilisce che il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto nell’apposito albo e munito di specifico mandato.
Quali sono i termini per presentare un ricorso dopo una sentenza con motivazione depositata in un momento successivo?
I termini per l’impugnazione decorrono dalla data di deposito della motivazione. Nel caso specifico, con una riserva di 90 giorni per la motivazione, il termine era di 45 giorni dalla data di effettivo deposito della sentenza, come previsto dall’art. 585 c.p.p.
Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dal giudice in base alla gravità della colpa nell’aver presentato un ricorso non ammissibile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10830 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10830 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 05/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da COGNOME NOCA CíA) Innamorato NOME, nato a rastellana Grottdil DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 01/12/2022 della Corte d’appello di Bari;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
OSSERVA
Ritenuto che il ricorso è stato sottoscritto personalmente dall’interessato, in violazione di quanto disposto dall’art. 613, comma 1, cod. proc. pen., come modificato dalla legge 103 del 2017. Ciò impedisce in via originaria
l’instaurazione di un valido rapporto di impugnazione, anche a voler tacere della genericità dei motivi di ricorso.
Considerato, inoltre, che il ricorso risulta essere stato depositato fuori dai termini stabiliti dall’art. 585 cod. proc. pen. A fronte di sentenza pronunciata i data 01/12/2022, con riserva di motivazione in 90 giorni, e depositata in data 12/12/2022, il termine per proporre impugnazione – pari a 45 giorni ai sensi dell’art. 585, primo comma, cod. proc. pen. – scadeva in data 15/04/2023. Anche a voler applicare l’estensione di 15 giorni prevista dall’art. 585, comma 1-bis, cod. proc. pen. il termine per la presentazione del ricorso scadeva in data 01/05/2023. Il ricorso, invece, risulta depositato in data 08/06/2023.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con procedura de plano, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 5 febbraio 2024
Il Consigliere estensore COGNOME
Il Presid nte