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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato avverso una condanna legata a sostanze stupefacenti. I motivi del ricorso sono stati ritenuti generici, ripetitivi di censure già esaminate e volti a ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità. La Corte ha ribadito che l’appello deve contenere critiche specifiche alla motivazione della sentenza impugnata e non limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando i Motivi sono Generici e Ripetitivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e rigore tecnico. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione di un giudice di merito; è necessario individuare specifici vizi di legge o di motivazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce ancora una volta quando un’impugnazione rischia di essere dichiarata un ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo il caso per comprendere i limiti del giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dal ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La difesa sosteneva, tra le altre cose, che la sostanza stupefacente oggetto del procedimento fosse destinata a un uso puramente personale. L’imputato, non soddisfatto della decisione dei giudici di secondo grado, decideva di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando una presunta violazione di legge e vizi nella motivazione della sentenza d’appello.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4154/2024, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente: l’analisi dei requisiti formali e sostanziali dell’impugnazione stessa. La Corte ha stabilito che i motivi presentati non erano idonei a superare il vaglio di ammissibilità previsto dalla procedura penale.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Respinto

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su argomenti chiari e consolidati nella giurisprudenza. Le ragioni principali dell’inammissibilità possono essere così sintetizzate:

1. Genericità e Ripetitività delle Censure: I motivi del ricorso non erano altro che una riproposizione di argomentazioni già esaminate e respinte con motivazioni giuridicamente corrette dal giudice d’appello. Non è stata mossa una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza impugnata, ma ci si è limitati a ripetere le stesse difese.

2. Tentativo di Rivalutazione dei Fatti: Il ricorrente chiedeva, in sostanza, una nuova valutazione delle prove e dei fatti, in particolare riguardo alla destinazione della sostanza per uso personale. Questa attività è però estranea al giudizio della Corte di Cassazione. Il suo compito è il cosiddetto “sindacato di legittimità”, ovvero verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione sia logica e non contraddittoria, senza poter riconsiderare le prove.

3. Mancata Individuazione di Travisamenti: La difesa non ha individuato specifici “travisamenti di emergenze processuali”, cioè errori evidenti nella lettura o interpretazione delle prove da parte dei giudici di merito. L’appello si basava su argomentazioni generiche e astratte, slegate dal contenuto specifico della sentenza.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso, per essere ammissibile, non può limitarsi a esprimere un dissenso sulla ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito. Deve invece attaccare la sentenza su un piano squisitamente tecnico-giuridico, evidenziando:

* Errori nell’applicazione o interpretazione delle norme di legge.
* Vizi logici manifesti e insanabili all’interno della motivazione.
* Travisamenti evidenti delle prove documentate negli atti processuali.

In assenza di tali elementi, il ricorso si trasforma in una richiesta di un terzo grado di giudizio sul merito, che non è consentito dalla legge, e viene inevitabilmente dichiarato inammissibile. La conseguenza non è solo la conferma della condanna, ma anche l’aggiunta del pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché le argomentazioni erano generiche, ripetitive di questioni già decise dal giudice precedente e miravano a ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività non consentita alla Corte di Cassazione.

Cosa significa che la Corte di Cassazione svolge un “sindacato di legittimità”?
Significa che la Corte non riesamina le prove per decidere nuovamente il caso, ma si limita a controllare che i giudici precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e a versare una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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