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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici e astratti. La decisione evidenzia che le censure contro una sentenza devono essere specifiche e pertinenti. A seguito della declaratoria di inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando le Censure sono Troppo Generiche

Un ricorso inammissibile rappresenta una delle cause più comuni di chiusura di un procedimento davanti alla Corte di Cassazione. Questa situazione si verifica quando l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti prescritti dalla legge, impedendo ai giudici di entrare nel merito della questione. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio di come la genericità e l’astrattezza dei motivi possano portare a tale esito, con conseguenze economiche significative per i ricorrenti.

I Fatti del Caso

Il caso in esame trae origine dai ricorsi presentati da due persone avverso una sentenza della Corte di Appello di Catania. Entrambi i ricorrenti contestavano la decisione dei giudici di secondo grado, sperando di ottenere un annullamento della condanna in sede di legittimità.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. I giudici supremi hanno stabilito che i motivi addotti dai ricorrenti non erano consentiti dalla legge in sede di legittimità. Di conseguenza, non solo i ricorsi sono stati respinti senza un esame di merito, ma i ricorrenti sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del Codice di procedura penale.

Le Motivazioni della Declaratoria di Inammissibilità

L’ordinanza spiega nel dettaglio le ragioni che hanno condotto a questa decisione, distinguendo le posizioni dei due ricorrenti.

Il ricorso del primo imputato: censure generiche e astratte

Per quanto riguarda il primo ricorrente, la Corte ha osservato che le sue critiche sulla ritenuta responsabilità penale erano formulate in termini ‘generici e astratti’. In altre parole, il ricorso si limitava a contestare la colpevolezza in modo vago, senza confrontarsi specificamente con l’adeguata motivazione fornita dalla Corte di Appello nella sentenza impugnata. Nel giudizio di cassazione, non è sufficiente dissentire dalla decisione precedente; è necessario indicare con precisione gli errori di diritto commessi dai giudici di merito.

Il ricorso del secondo imputato: aspecificità sulle attenuanti generiche

Anche il secondo ricorso è stato giudicato inammissibile, ma per una ragione leggermente diversa. La contestazione riguardava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. Tuttavia, secondo la Cassazione, il motivo era ‘aspecifico’ rispetto alle circostanze accertate nelle sentenze di merito. I giudici dei gradi precedenti avevano già fornito una motivazione ragionevole per escludere tali attenuanti, e il ricorso non era riuscito a smontare in modo pertinente e specifico quel ragionamento.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: un ricorso per cassazione deve essere redatto con rigore e precisione. Non può essere una semplice riproposizione di argomenti già vagliati o una critica astratta della sentenza. È necessario che i motivi di impugnazione siano specifici, pertinenti e che individuino chiaramente i vizi di legittimità della decisione impugnata. In caso contrario, il rischio concreto è una declaratoria di ricorso inammissibile, che comporta non solo la definitività della condanna ma anche l’imposizione di ulteriori sanzioni economiche a carico del ricorrente.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Perché un ricorso può essere considerato ‘generico’?
Un ricorso è considerato ‘generico’ quando le critiche mosse alla sentenza impugnata sono formulate in modo astratto e vago, senza confrontarsi in modo specifico e puntuale con le argomentazioni e le motivazioni esposte nel provvedimento del giudice di merito.

Qual è il requisito per contestare il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche in Cassazione?
Per contestare validamente il diniego delle attenuanti generiche, il ricorso deve essere ‘specifico’, cioè deve argomentare in modo puntuale contro le ragioni fornite dai giudici di merito per escluderle, basandosi sulle circostanze accertate durante il processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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