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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, ribadendo che non è possibile contestare in sede di legittimità la valutazione delle prove o l’affermazione di responsabilità. L’ordinanza analizza i motivi che portano a tale decisione, evidenziando come il ricorso inammissibile comporti per il proponente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Mette un Punto Fermo

Presentare un’impugnazione in Corte di Cassazione richiede una profonda conoscenza delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo viene respinto, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un chiaro esempio di quali motivi non possono essere portati davanti ai giudici di legittimità, ribadendo i confini invalicabili del suo giudizio.

Il Caso in Analisi

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale. L’individuo, attraverso i suoi legali, ha deciso di impugnare la decisione direttamente davanti alla Corte di Cassazione, lamentando una serie di vizi che, a suo dire, inficiavano la sentenza di primo grado.

I Motivi di un Ricorso Ritenuto Inammissibile

I motivi addotti dal ricorrente si concentravano su aspetti che, per loro natura, esulano dal perimetro del giudizio di legittimità. In particolare, le doglianze riguardavano:

* L’affermazione di responsabilità: si contestava la valutazione del giudice di merito circa la colpevolezza dell’imputato.
* La valutazione della prova: si criticava il modo in cui il primo giudice aveva interpretato e ponderato gli elementi probatori raccolti.
* La mancata pronuncia di proscioglimento: si lamentava che il giudice non avesse emesso una sentenza di assoluzione secondo l’articolo 129 del codice di procedura penale.

La Corte di Cassazione ha prontamente rilevato come tali motivi non rientrino tra quelli per cui è consentito ricorrere alla Suprema Corte. Essi, infatti, attengono al ‘merito’ della vicenda, ovvero a quella valutazione dei fatti e delle prove che è di esclusiva competenza dei giudici di primo e secondo grado.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha chiarito che il giudizio di Cassazione non è un ‘terzo grado’ di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge (errori in iudicando) e sul rispetto delle norme procedurali (errori in procedendo). Non è possibile chiedere alla Suprema Corte di riesaminare le prove o di fornire una diversa interpretazione dei fatti. I motivi ammessi sono tassativamente indicati dalla legge e non includono una nuova valutazione della colpevolezza. Di conseguenza, il tentativo di ottenere una rivalutazione fattuale si traduce inevitabilmente in un ricorso inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione si conclude, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, con la declaratoria di inammissibilità del ricorso. Questa decisione comporta due conseguenze dirette per il ricorrente:

1. La condanna al pagamento delle spese processuali.
2. Il versamento di una sanzione pecuniaria di quattromila euro in favore della cassa delle ammende, poiché non è stata ravvisata un’assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Questa ordinanza serve da monito: l’accesso alla Corte di Cassazione è riservato a questioni di pura legittimità. Un’impugnazione basata su critiche all’apprezzamento dei fatti da parte del giudice di merito è destinata al fallimento e comporta sanzioni economiche, rendendo fondamentale un’attenta e strategica valutazione dei motivi da proporre.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi sollevati riguardavano l’affermazione di responsabilità e la valutazione delle prove, questioni di merito che non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione, la quale giudica solo sulla corretta applicazione della legge.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria di quattromila euro in favore della cassa delle ammende.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove di un processo?
No, in base a quanto stabilito dall’ordinanza, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione di effettuare una nuova valutazione delle prove o dei fatti, poiché il suo compito è limitato al controllo della legittimità della decisione impugnata e non al merito della stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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