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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14861/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano una mera riproposizione di argomentazioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce il principio fondamentale per cui il ricorso per cassazione non può essere una semplice replica delle difese precedenti.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello è una Copia del Primo Grado

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui limiti del diritto di impugnazione, sanzionando la pratica di riproporre in sede di legittimità le medesime questioni già esaminate e decise nei gradi di merito. Comprendere quando un ricorso viene dichiarato ricorso inammissibile è fondamentale per ogni operatore del diritto e per i cittadini che si rivolgono alla giustizia. Analizziamo nel dettaglio questa decisione per capire le ragioni e le conseguenze.

I Fatti del Caso: un Appello Davanti alla Cassazione

Una persona condannata dalla Corte d’Appello di Palermo decideva di presentare ricorso per cassazione avverso la sentenza emessa nei suoi confronti. L’obiettivo era quello di ottenere un annullamento o una riforma della decisione precedente, contestando la valutazione dei fatti e l’applicazione del diritto operata dai giudici di merito.

Tuttavia, l’atto di ricorso non introduceva elementi di novità o critiche specifiche alla struttura logico-giuridica della sentenza impugnata. Al contrario, si limitava a ripresentare le stesse argomentazioni e doglianze difensive già avanzate e disattese nel corso del giudizio di appello.

La Decisione della Suprema Corte

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla questione, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, non solo il ricorso non è stato esaminato nel merito, ma la ricorrente è stata anche condannata al pagamento di due voci di spesa: le spese processuali del giudizio di cassazione e una somma di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione per aver adito la Corte in modo improprio.

Le Motivazioni dietro il Ricorso Inammissibile

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità. I giudici hanno rilevato che i motivi di ricorso erano una mera e pedissequa riproposizione delle doglianze già ampiamente vagliate e motivatamente respinte dalla Corte d’Appello. Il provvedimento impugnato, secondo la Cassazione, aveva già fornito risposte adeguate, con argomenti logici e giuridici corretti, alle censure difensive.

Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si può chiedere una nuova valutazione dei fatti. Il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Presentare un ricorso che si limita a ripetere le stesse argomentazioni, senza evidenziare vizi specifici della decisione di secondo grado, equivale a chiedere alla Cassazione un riesame del merito, compito che non le spetta. Questo abuso dello strumento processuale porta inevitabilmente alla dichiarazione di inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un messaggio chiaro: per accedere al giudizio di Cassazione è necessario formulare censure specifiche, pertinenti e nuove rispetto a quanto già discusso. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente.

La condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi meramente dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte. Per i legali e i loro assistiti, ciò significa che la strategia difensiva in Cassazione deve essere attentamente ponderata, concentrandosi sui vizi di legittimità della sentenza e non sulla semplice riproposizione di tesi già sconfessate.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le doglianze difensive in esso contenute erano una mera riproposizione di quelle già ampiamente vagliate e disattese dai giudici del merito con corretti argomenti logici e giuridici.

Quali sono state le conseguenze economiche per la ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa ha stabilito la Corte riguardo agli argomenti difensivi presentati nel ricorso?
La Corte ha stabilito che gli argomenti erano già stati esaminati e respinti nel precedente grado di giudizio (appello) e che la loro riproposizione in sede di Cassazione non era sufficiente per giustificare un esame nel merito del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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