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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché non sollevava specifici motivi, in particolare riguardo alla prescrizione del reato maturata prima della sentenza d’appello. La Corte, citando un precedente delle Sezioni Unite, ha confermato che tale omissione procedurale rende l’impugnazione non valida. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando l’impugnazione non supera il vaglio della Cassazione

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più severi nel processo penale, poiché impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il caso nel merito. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un’importante lezione sulla necessità di formulare i motivi di ricorso in modo tecnicamente ineccepibile, specialmente quando si intende sollevare la questione della prescrizione del reato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato si è rivolto alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio, per contestare la decisione dei giudici di merito. Tuttavia, il suo tentativo di ottenere una revisione della sentenza si è scontrato con un ostacolo procedurale insormontabile.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, fermandosi a una valutazione preliminare sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. La decisione si fonda su un principio consolidato, rafforzato da una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, che stabilisce requisiti rigorosi per la validità del ricorso.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione risiede nel richiamo a una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 19415 del 2023). Secondo questo autorevole precedente, non è ammissibile un ricorso per cassazione con cui si lamenti l’omessa dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione, qualora questa sia maturata prima della pronuncia della sentenza d’appello, se il ricorrente non ha formulato uno specifico e puntuale motivo di ricorso su questo punto.

Nel caso specifico, l’imputato non aveva sollevato la questione nei motivi di appello, né aveva formulato un motivo specifico nel ricorso per cassazione. La Corte ha quindi ritenuto che il ricorso fosse privo di un elemento essenziale, rendendolo non esaminabile. L’inammissibilità dell’atto ha comportato non solo la conferma della condanna, ma anche l’applicazione di sanzioni accessorie per il ricorrente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Le conseguenze di un ricorso inammissibile sono significative. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, non essendoci motivi per un esonero, la Corte ha disposto il versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per la difesa tecnica: la precisione nella redazione degli atti di impugnazione è fondamentale. Omettere un motivo di ricorso o formularlo in maniera generica può precludere l’accesso al giudizio di legittimità, con conseguenze economiche negative per l’imputato. È un monito per gli operatori del diritto sull’importanza di un’analisi scrupolosa di ogni aspetto procedurale prima di adire la Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non era stato formulato uno specifico motivo di impugnazione relativo all’estinzione del reato per prescrizione, che secondo la difesa sarebbe maturata prima della sentenza della Corte d’Appello. L’assenza di tale motivo specifico rende l’atto non proponibile secondo un consolidato orientamento delle Sezioni Unite.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata determinata in 3.000 euro.

È possibile sollevare per la prima volta in Cassazione la questione della prescrizione maturata prima della sentenza d’appello?
No. La Corte di Cassazione, richiamando una sentenza delle Sezioni Unite, ha stabilito che non è ammissibile il ricorso con cui si deduca l’omessa dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione maturata anteriormente alla pronuncia della sentenza d’appello, se non è stato formulato uno specifico motivo su tale punto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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