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Ricorso inammissibile: appello personale in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché presentato personalmente dall’imputato e non tramite un difensore abilitato, come richiesto dall’art. 613 c.p.p. Tale violazione procedurale ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di € 3.000,00 a favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea l’inderogabilità della rappresentanza legale nei ricorsi di legittimità.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Obbligo del Difensore

Nel complesso panorama della giustizia penale, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma garanzie fondamentali per il corretto svolgimento del processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale: il ricorso per cassazione non può essere un’iniziativa personale dell’imputato. L’analisi di questa decisione ci permette di comprendere perché un ricorso inammissibile può avere conseguenze onerose e l’importanza imprescindibile della difesa tecnica.

I Fatti del Caso: Un Appello Fai-da-Te

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Torino. L’imputato, evidentemente insoddisfatto della decisione, ha scelto di impugnarla presentando personalmente un ricorso presso la Corte di Cassazione. Questo atto, sebbene mosso dalla volontà di far valere le proprie ragioni, si è scontrato con una norma inderogabile del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

Gli Ermellini, investiti della questione, non sono entrati nel merito delle doglianze del ricorrente. La loro attenzione si è concentrata su un aspetto preliminare e assorbente: la modalità di presentazione del ricorso. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile con una procedura snella, definita de plano, ovvero senza udienza, data la palese violazione di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: La Violazione dell’Art. 613 del Codice di Procedura Penale

La motivazione alla base della decisione è netta e si fonda sull’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che l’impugnazione in Cassazione debba essere proposta esclusivamente da difensori abilitati a patrocinare davanti alle giurisdizioni superiori.

L’obbligo di avvalersi di un avvocato specializzato per questo grado di giudizio non è una scelta discrezionale. La legge impone questa regola per garantire che il ricorso sia tecnicamente ben formulato, concentrandosi sui soli motivi di legittimità ammessi (violazioni di legge o vizi di motivazione), evitando di trasformare il giudizio di Cassazione in un terzo grado di merito. La presentazione personale dell’atto da parte dell’imputato costituisce una violazione di questa disciplina inderogabile, rendendo l’impugnazione radicalmente inammissibile fin dall’origine.

Le Conclusioni: Un Monito Sull’Importanza della Difesa Tecnica

L’ordinanza in esame è un chiaro monito sulle conseguenze del mancato rispetto delle regole procedurali. La declaratoria di inammissibilità non solo impedisce alla Corte di esaminare le ragioni del ricorrente, ma comporta anche una sanzione economica significativa, come previsto dall’articolo 616 c.p.p. per i casi di colpa nella proposizione del ricorso. Questa decisione rafforza il principio secondo cui l’accesso alla giustizia, specialmente nei gradi più alti, deve essere mediato dalla competenza tecnica di un professionista legale, a tutela sia del sistema giudiziario che degli interessi dello stesso imputato.

È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, l’ordinanza chiarisce che, in base all’art. 613 c.p.p. come modificato dalla legge n. 103 del 2017, il ricorso in cassazione deve essere proposto esclusivamente da un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Un ricorso presentato personalmente dall’imputato è inammissibile.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile per questo motivo?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata determinata in € 3.000,00, a causa della colpa evidente nel proporre l’impugnazione.

Cosa significa che il ricorso è stato trattato “de plano”?
Significa che la Corte ha deciso la questione in modo semplificato e rapido, senza la necessità di tenere un’udienza formale di discussione. Questa procedura viene adottata quando la causa di inammissibilità del ricorso è palese e non richiede approfondimenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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