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Ricorso inammissibile: appello manifestamente infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile in quanto i motivi sono stati ritenuti manifestamente infondati. Il ricorso contestava la motivazione di una pena già irrogata nel minimo legale, un argomento giudicato pretestuoso e inconcludente. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Ordinanza della Cassazione sui Motivi Manifestamente Infondati

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, ovvero un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità. Quando i motivi presentati sono considerati ‘manifestamente infondati’, l’esito è segnato: il ricorso viene respinto senza un’analisi del merito, con conseguenze economiche per chi lo ha proposto. Analizziamo questa decisione per comprendere i principi applicati.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La ricorrente, tramite i suoi legali, ha impugnato la decisione di secondo grado, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. L’oggetto del contendere, per quanto si evince dall’ordinanza, riguardava la motivazione della pena inflitta nel precedente giudizio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza Num. 14933 del 2025, ha messo un punto fermo sulla vicenda, dichiarando il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel vivo della questione, ma si è fermata a un esame preliminare dei motivi, giudicandoli non meritevoli di un approfondimento.

Oltre a respingere il ricorso, i Giudici hanno condannato la ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per chi promuove impugnazioni temerarie o palesemente infondate.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la propria decisione su una valutazione netta dei motivi di ricorso, ritenendoli manifestamente infondati. Il fulcro del ragionamento risiede in un punto specifico: la pena inflitta alla ricorrente nei gradi di merito era già stata fissata nel minimo previsto dalla legge.

Secondo i giudici, questo rendeva di fatto superflua una motivazione più dettagliata sulla quantificazione della sanzione. Contestare questo aspetto, pertanto, è stato considerato un atto pretestuoso e inconcludente. In altre parole, la doglianza sollevata era priva di qualsiasi reale fondamento, poiché la ricorrente aveva già ottenuto il trattamento sanzionatorio più favorevole possibile. La Corte sottolinea che la mancanza di solidità dei motivi dimostra la loro natura pretestuosa, finalizzata unicamente a prolungare il contenzioso senza una reale prospettiva di successo.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di legittimità, non può essere abusato. La presentazione di un ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. La condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende serve come deterrente contro le impugnazioni futili o dilatorie.

Per i cittadini e i professionisti del diritto, il messaggio è chiaro: prima di adire la Corte di Cassazione, è indispensabile una rigorosa valutazione della fondatezza dei motivi. Le censure devono essere specifiche, pertinenti e basate su solide argomentazioni giuridiche, specialmente quando si contestano aspetti, come la dosimetria della pena, che lasciano un ampio margine di discrezionalità al giudice di merito, soprattutto se la pena è già stata fissata al minimo.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, come nel caso di specie, i motivi sono giudicati manifestamente infondati e privi di qualsiasi profilo di ammissibilità che ne giustifichi un esame nel merito.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

È necessario motivare in modo specifico una pena se è già stata fissata al minimo?
Secondo l’ordinanza, l’irrogazione della pena nel minimo legale rende superflua una specifica e ulteriore motivazione, e contestare tale aspetto può essere considerato un motivo di ricorso pretestuoso e inconcludente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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