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Ricorso in Cassazione: un’ordinanza penale analizzata

Analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, relativa a un ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. Il documento illustra la fase procedurale del giudizio di legittimità, pur non contenendo il merito della decisione.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Come Funziona il Giudizio di Legittimità

Il documento che analizziamo oggi è un’ordinanza della Corte di Cassazione, un atto che, sebbene apparentemente semplice, ci offre lo spunto per approfondire una fase cruciale del processo penale: il ricorso in Cassazione. Questo tipo di giudizio rappresenta l’ultimo grado della giurisdizione e ha caratteristiche peculiari che lo distinguono nettamente dai processi di primo e secondo grado. Attraverso l’esame di questo provvedimento, capiremo meglio il ruolo della Suprema Corte e la natura del suo intervento.

I Fatti Processuali

Dal documento emerge che un cittadino ha presentato ricorso avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 15 maggio 2024. La Suprema Corte, specificatamente la Settima Sezione Penale, è stata chiamata a pronunciarsi sulla questione. L’ordinanza attesta che si è tenuta un’udienza il 21 febbraio 2025, durante la quale le parti sono state avvisate e il Consigliere relatore ha esposto i termini della controversia. Il documento, tuttavia, costituisce la ‘copertina’ formale della decisione e non entra nel merito dei fatti che hanno originato il processo, né esplicita la decisione finale della Corte.

Il Ruolo della Corte e il ricorso in Cassazione

È fondamentale comprendere che la Corte di Cassazione non è un ‘terzo grado’ di processo in cui si riesaminano i fatti. Il suo compito non è stabilire se l’imputato sia colpevole o innocente, valutazione già compiuta nei gradi di merito (Tribunale e Corte d’Appello). La Corte funge da ‘giudice della legge’ (giudizio di legittimità): il suo scopo è assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale. Il ricorso in Cassazione può essere proposto solo per specifici motivi previsti dal codice di procedura penale, come la violazione di norme giuridiche o la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

Le Motivazioni

Il documento in esame è un’ordinanza che formalizza l’avvenuta udienza e la decisione, ma non include la parte più importante: le motivazioni. In una sentenza o ordinanza completa, la sezione delle motivazioni è il cuore del provvedimento. Qui i giudici spiegano il ragionamento giuridico che li ha portati a una determinata conclusione. Avrebbero analizzato i motivi di ricorso presentati dalla difesa, verificato se la Corte d’Appello avesse applicato correttamente le norme di diritto e se la sua argomentazione fosse logica e priva di contraddizioni. L’assenza di questa parte nel testo fornito ci impedisce di conoscere l’esito del ricorso (se accolto, rigettato o dichiarato inammissibile) e le ragioni giuridiche sottostanti.

Le Conclusioni

Sebbene non si conosca l’esito finale del caso, l’analisi di questa ordinanza ci permette di trarre importanti conclusioni sul funzionamento della giustizia penale. Ogni ricorso in Cassazione rappresenta un momento fondamentale per la tutela dei diritti e per la coerenza del sistema giuridico. Questo provvedimento, pur nella sua essenzialità, testimonia l’attivazione del massimo organo di controllo sulla legalità delle decisioni giudiziarie. La decisione che ne seguirà, qualunque essa sia, non solo definirà la sorte processuale del ricorrente ma potrebbe anche contribuire a consolidare o a chiarire l’interpretazione di una norma, con effetti che vanno oltre il singolo caso.

Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario che, come in questo caso, formalizza una fase del procedimento, come la data di udienza e di decisione, ma generalmente non risolve il merito della controversia in via definitiva, a differenza di una sentenza.

Cosa si impugnava con il ricorso?
Il ricorso era stato proposto contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 15 maggio 2024.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
Il documento fornito non contiene la decisione finale né le motivazioni. Si limita a certificare che il caso è stato trattato in udienza e deciso in una data specifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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