Ricorso in Cassazione: Un’Analisi Pratica dell’Ordinanza
Il ricorso in Cassazione rappresenta il vertice del sistema giudiziario italiano, un momento fondamentale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione del diritto. Un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Suprema Corte ci offre lo spunto per approfondire questo istituto. Analizziamo il percorso di un ricorso avverso una decisione della Corte d’Appello, per capire come opera il giudizio di legittimità.
Il Percorso Processuale
Il caso in esame ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un imputato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Cagliari. Una volta depositato, l’atto è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, una sezione che, nell’organizzazione della Corte, svolge spesso un ruolo di filtro preliminare, valutando l’ammissibilità dei ricorsi.
Il procedimento è culminato con un’udienza in cui il Consigliere Relatore ha esposto i termini della questione al collegio giudicante. La Corte ha quindi deciso la questione con il provvedimento in analisi.
La Decisione della Corte sul Ricorso in Cassazione
La Corte Suprema si è pronunciata tramite un’ordinanza. Questo tipo di provvedimento è tipicamente utilizzato per risolvere questioni di carattere procedurale, come appunto l’ammissibilità del ricorso, senza entrare nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato. La decisione finale è stata presa dopo la relazione del Consigliere designato e la camera di consiglio del collegio.
Le Motivazioni della Decisione
Sebbene il documento fornito contenga solo gli elementi identificativi del provvedimento e non il testo integrale delle motivazioni, possiamo delineare i principi generali che guidano la Corte in queste circostanze. Un’ordinanza di questo tipo, emessa dalla Settima Sezione, spesso si concentra sulla verifica dei requisiti formali e sostanziali del ricorso. I motivi di una decisione possono riguardare, ad esempio, la genericità dei motivi di appello, la loro manifesta infondatezza o la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. La Corte, in questa fase, assicura che solo i ricorsi che sollevano questioni di diritto meritevoli di approfondimento accedano a una discussione più ampia.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La decisione della Corte di Cassazione, anche quando si limita a una valutazione preliminare, ha conseguenze definitive. Se un ricorso viene dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa irrevocabile e passa in giudicato, con tutte le conseguenze legali che ne derivano. Questo evidenzia l’importanza cruciale di una redazione tecnica e rigorosa del ricorso in Cassazione, che deve essere affidata a difensori specializzati. L’esito di questa fase processuale dipende interamente dalla capacità di formulare censure precise, pertinenti e conformi ai limiti imposti dal codice di procedura penale per il giudizio di legittimità.
Cos’è un ricorso in Cassazione?
È l’impugnazione con cui si contesta una sentenza di secondo grado davanti alla Corte di Cassazione, la quale non riesamina i fatti ma valuta se la legge sia stata interpretata e applicata correttamente dai giudici precedenti.
Perché un caso viene deciso con un’ordinanza?
L’ordinanza è un provvedimento utilizzato dal giudice per decidere su questioni procedurali, come in questo caso l’ammissibilità di un ricorso, senza entrare nel merito della questione principale, che di solito viene decisa con una sentenza.
Chi è il Consigliere Relatore?
È il giudice, membro del collegio giudicante, a cui viene affidato lo studio approfondito del caso. Durante l’udienza, espone i fatti, le questioni giuridiche e le ragioni del ricorso agli altri giudici per facilitare la decisione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27351 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27351 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il 08/02/1984
avverso la sentenza del 11/03/2025 della CORTE APPELLO di CAGLIARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell
‘interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che il ricorso è manifestamente infondato, avendo la Corte di appello disposto la sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria,
unico punto devoluto dalla sentenza rescindente all
‘ attenzione del giudice del rinvio;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma
di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende.
Così deciso il 7 luglio 2025 Il Consigliere estensore
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Il Presiden