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Ricorso in Cassazione: spese e sanzione per l’imputato

La Corte di Cassazione, con ordinanza della settima sezione penale, ha dichiarato inammissibile il ricorso in Cassazione presentato da un imputato contro una sentenza del Tribunale di Ancona. A seguito di tale decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro alla cassa delle ammende, confermando le conseguenze negative di un gravame infondato.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Conseguenze Economiche per il Ricorrente

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, una possibilità riservata alla verifica della corretta applicazione della legge, non a una nuova valutazione dei fatti. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso privo dei requisiti di ammissibilità: la condanna al pagamento non solo delle spese, ma anche di una cospicua sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dal Tribunale di Ancona in data 28 novembre 2024. Un imputato, ritenendosi leso da tale decisione, decideva di impugnarla presentando un ricorso in Cassazione. Il caso veniva assegnato alla settima sezione penale della Suprema Corte, un organo spesso incaricato di valutare in via preliminare l’ammissibilità dei ricorsi.

La Decisione della Corte sul Ricorso in Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 14 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha posto fine al percorso del gravame. I giudici, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, hanno dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza diretta di questa declaratoria non è stata solo la conferma definitiva della sentenza del Tribunale di Ancona, ma anche una condanna economica per il ricorrente. Quest’ultimo è stato infatti obbligato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro in favore della cassa delle ammende.

Le Motivazioni dell’Inammissibilità

Sebbene l’ordinanza in esame sia estremamente sintetica e non espliciti nel dettaglio le ragioni dell’inammissibilità, possiamo dedurle dalla prassi della settima sezione e dalla natura stessa del provvedimento. Un ricorso in Cassazione viene tipicamente dichiarato inammissibile quando:

* Mancano i motivi specifici: Il ricorso non indica chiaramente quali norme di legge sarebbero state violate o applicate erroneamente.
* Si propongono questioni di merito: Il ricorrente tenta di ottenere una nuova valutazione dei fatti o delle prove, attività preclusa al giudice di legittimità.
* I motivi sono manifestamente infondati: Le argomentazioni presentate appaiono palesemente prive di pregio giuridico sin da una prima analisi.

La condanna al pagamento della sanzione pecuniaria, oltre alle spese, agisce come un deterrente contro la presentazione di impugnazioni avventate o puramente dilatorie, che sovraccaricano il sistema giudiziario senza avere reali possibilità di accoglimento.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un rigoroso controllo di legittimità. L’esito di questo caso dimostra che un’impugnazione infondata non solo non porta alla riforma della sentenza sfavorevole, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Per il cittadino, ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a un legale esperto che possa valutare con serietà le reali probabilità di successo di un ricorso, evitando costi inutili e sanzioni aggiuntive. La sanzione versata alla cassa delle ammende, inoltre, serve a finanziare progetti di reinserimento, trasformando un atto processuale infruttuoso in una risorsa per la collettività.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Sulla base del provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di quattromila euro, da versare alla cassa delle ammende. La sentenza impugnata diventa definitiva.

Quale organo ha emesso questa decisione?
La decisione è stata presa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con un collegio presieduto da un Presidente e con la relazione di un Consigliere estensore.

Contro quale provvedimento era stato proposto il ricorso?
Il ricorso era stato presentato avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Ancona in data 28 novembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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