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Ricorso in Cassazione: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, dichiara inammissibile un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione, pur essendo sintetica, sottolinea le conseguenze negative di un ricorso in Cassazione infondato, inclusa l’imposizione di ammende, evidenziando l’importanza di una corretta formulazione dei motivi di impugnazione.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Analisi di un Caso di Inammissibilità

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare una sentenza per vizi di legittimità. Tuttavia, l’accesso a questa giurisdizione superiore è tutt’altro che automatico. Un’ordinanza della Settima Sezione Penale ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un ricorso non supera il vaglio di ammissibilità.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’obiettivo del ricorrente era ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. Sebbene il testo del provvedimento non entri nel dettaglio delle motivazioni, la sua collocazione presso la Settima Sezione Penale e l’esito sono altamente indicativi. Questa sezione è spesso incaricata di un esame preliminare dei ricorsi, agendo come un filtro per quelli che appaiono manifestamente infondati o, appunto, inammissibili.

La decisione si conclude con un riferimento al pagamento di ammende, una conseguenza tipica prevista dalla legge quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile. Questo esito non solo conferma la sentenza impugnata, rendendola definitiva, ma aggiunge anche un onere economico per il ricorrente, a sanzione di un’iniziativa giudiziaria ritenuta priva dei requisiti di legge.

Le Motivazioni

Le motivazioni, pur non essendo esplicitate nel breve testo dell’ordinanza, sono riconducibili alle cause tipiche di inammissibilità. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

1. Vizi di Forma: Mancanza dei requisiti formali richiesti dalla legge per l’atto di ricorso.
2. Motivi non Consentiti: Quando i motivi proposti non rientrano tra quelli tassativamente previsti dal codice di procedura penale (es. violazione di legge, vizio di motivazione), ma tentano di ottenere un riesame dei fatti, non consentito in sede di legittimità.
3. Genericità dei Motivi: L’impugnazione non specifica in modo chiaro e preciso le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che la sostengono.

L’ordinanza in questione, con la sua concisione e la condanna alle ammende, suggerisce che il ricorso sia incorso in una di queste criticità, venendo giudicato privo dei presupposti minimi per essere esaminato nel merito.

Conclusioni

La vicenda analizzata ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione è uno strumento tecnico che richiede massima perizia e rigore. La sua funzione non è quella di offrire una terza occasione per discutere i fatti, ma di controllare la corretta applicazione del diritto da parte dei giudici di merito. Una dichiarazione di inammissibilità non è un evento neutro; comporta la definitività della condanna e sanzioni pecuniarie. Ciò evidenzia l’importanza cruciale di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un’impugnazione efficace, evitando così iniziative giudiziarie destinate all’insuccesso e a ulteriori costi.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base al provvedimento, il ricorso non viene esaminato nel merito, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente può essere condannato al pagamento di una sanzione pecuniaria (ammenda).

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un procedimento penale?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso (giudizio di merito), ma si limita a verificare che i giudici dei gradi inferiori abbiano correttamente interpretato e applicato la legge (giudizio di legittimità).

Perché un ricorso può essere assegnato alla Settima Sezione Penale?
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione svolge una funzione di “filtro”, occupandosi della gestione e della rapida definizione dei ricorsi che appaiono manifestamente inammissibili o infondati, al fine di ottimizzare il lavoro della Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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