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Ricorso in Cassazione personale: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato personalmente da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla modifica dell’art. 613 del codice di procedura penale, che non consente più il ricorso in Cassazione personale, richiedendo obbligatoriamente l’assistenza di un difensore. A seguito dell’inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Personale: La Cassazione Ribadisce l’Inammissibilità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale della procedura penale: l’impossibilità per l’imputato di presentare un ricorso in Cassazione personale. Questa decisione sottolinea l’importanza della difesa tecnica qualificata nel grado più alto della giurisdizione italiana e le severe conseguenze per chi ignora tale requisito.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Presentato Direttamente dall’Imputato

Il caso trae origine dal ricorso presentato personalmente da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. L’imputato, invece di avvalersi di un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori, ha deciso di redigere e depositare autonomamente l’atto di impugnazione presso la Corte di Cassazione. Questa scelta si è rivelata proceduralmente fatale.

La Decisione della Corte e il divieto di Ricorso in Cassazione Personale

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si basa su una norma chiara e inderogabile del nostro ordinamento processuale.

Il Principio di Diritto: L’Art. 613 c.p.p. e la Riforma Orlando

Il fondamento giuridico della decisione risiede nell’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla cosiddetta Riforma Orlando (legge n. 103 del 2017). Questa modifica ha eliminato la possibilità per l’imputato di proporre personalmente ricorso per cassazione. La norma attuale prevede che l’atto debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

La Corte ha gestito il caso con una procedura snella, la trattazione camerale non partecipata, prevista dall’art. 610, comma 5-bis c.p.p., che si applica proprio nei casi di manifesta inammissibilità.

Le Conseguenze dell’Inammissibilità: Spese e Ammenda

L’inammissibilità del ricorso non è priva di conseguenze. Ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, ritenendo tale importo congruo alla luce della colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte sono concise ma inequivocabili. La legge non consente più che l’imputato possa proporre personalmente ricorso in Cassazione. Questa regola è stata introdotta per garantire un elevato livello di tecnicismo e professionalità nel giudizio di legittimità, che non verte sui fatti, ma sulla corretta applicazione delle norme di diritto. La sottoscrizione da parte di un difensore specializzato è vista come un filtro di qualità e una garanzia essenziale per il corretto funzionamento della giustizia di ultima istanza. L’assenza di tale sottoscrizione costituisce un vizio insanabile che porta direttamente alla dichiarazione di inammissibilità.

Conclusioni

La pronuncia in commento serve da monito: il ricorso in Cassazione personale non è una via percorribile. Gli imputati che intendono impugnare una sentenza di secondo grado dinanzi alla Suprema Corte devono obbligatoriamente affidarsi a un avvocato cassazionista. Tentare di agire autonomamente non solo preclude ogni possibilità di vedere esaminate le proprie ragioni, ma comporta anche significative sanzioni economiche. La difesa tecnica non è una mera formalità, ma un requisito sostanziale per l’accesso al più alto grado di giudizio.

È possibile per un imputato presentare personalmente un ricorso in Cassazione?
No. L’ordinanza chiarisce che, a seguito delle modifiche introdotte all’art. 613 del codice di procedura penale dalla legge n. 103 del 2017, l’imputato non può più proporre personalmente ricorso in Cassazione, essendo necessaria la sottoscrizione di un difensore abilitato.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato personalmente dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate, ma si limita a constatare la mancanza di un requisito essenziale per la sua validità.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile è condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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