Ricorso in Cassazione Personale: La Cassazione Ribadisce l’Inammissibilità
L’accesso alla giustizia è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise, specialmente quando si arriva all’ultimo grado di giudizio. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale: il ricorso in Cassazione personale in materia penale non è ammesso. Questo articolo analizza la decisione, spiegando perché la presenza di un avvocato specializzato non è una scelta, ma un requisito inderogabile.
I Fatti del Caso: Un Appello Senza Avvocato
Il caso ha origine dall’impugnazione di un’ordinanza emessa dal Tribunale di Lodi. Un soggetto, condannato in precedenza, ha deciso di presentare ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, redigendo e depositando l’atto personalmente, senza l’assistenza e la firma di un difensore abilitato.
La Decisione della Corte: La Necessità del Difensore Cassazionista
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato l’atto e, senza entrare nel merito delle questioni sollevate, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza per il ricorrente non è stata solo la conferma del provvedimento impugnato, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Il Ricorso in Cassazione Personale e la Legge
La motivazione della Corte è netta e si basa su un consolidato orientamento giurisprudenziale, fondato su precise norme del codice di procedura penale. La legge, in particolare il combinato disposto degli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, stabilisce che il ricorso per cassazione debba essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.
Questa regola non è un mero formalismo. Il giudizio di Cassazione è un giudizio ‘di legittimità’, cioè non si discutono nuovamente i fatti, ma si valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge. Data la tecnicità e la complessità di tali questioni, il legislatore ha ritenuto indispensabile la presenza di un professionista con una specifica competenza. La Corte ha richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2018) che ha definitivamente chiuso ogni dubbio interpretativo in materia, confermando che la firma dell’avvocato cassazionista è un requisito essenziale per la validità del ricorso.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza serve come un importante promemoria sulle regole procedurali del giudizio di Cassazione. Chiunque intenda impugnare una sentenza penale davanti alla Suprema Corte deve obbligatoriamente rivolgersi a un avvocato iscritto all’albo speciale dei patrocinanti in Cassazione. Tentare di agire personalmente, sebbene possa sembrare un modo per risparmiare o per far valere direttamente le proprie ragioni, porta a una conseguenza certa: l’inammissibilità del ricorso.
Inoltre, la condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende sottolinea che l’errore procedurale non è senza costi. Questa sanzione viene irrogata quando non vi sono elementi per escludere la colpa del ricorrente nel causare l’inammissibilità, agendo come deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente privi dei requisiti di legge.
È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, la legge non lo consente. Il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto all’albo speciale dei patrocinanti presso la Corte di Cassazione, pena l’inammissibilità dell’atto.
Qual è la conseguenza se un ricorso per cassazione viene presentato personalmente dal condannato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento.
Perché il ricorrente è stato condannato anche al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
Questa condanna accessoria è prevista quando l’inammissibilità del ricorso è dovuta a una colpa del ricorrente. Poiché la norma che impone l’assistenza di un avvocato cassazionista è chiara, presentare un ricorso personalmente è considerato un errore colpevole che giustifica l’applicazione di tale sanzione pecuniaria.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14516 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14516 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 22/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 26/09/2023 del TRIBUNALE di LODI
1 dato-a-49,-v 1 ; 1 , udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Visti gli atti e l’ordinanza impugnata; letti i motivi del ricorso;
Rilevato che il ricorso è stato presentato personalmente dal condannato, in violazione del combinato disposto degli artt. 571, comma 1, e 613, comma 1, cod. proc. pen., che impone che esso sia, in ogni caso, sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di cassazione (Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017, dep. 2018, Aiello, Rv. 272010);
ritenuto che, pertanto, deve essere dichiarata la inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 22/02/2024.