Il Ricorso in Cassazione Penale: Analisi di un’Ordinanza
Il percorso della giustizia penale è complesso e culmina, al suo grado più alto, con il giudizio della Corte di Cassazione. Analizzeremo oggi un’ordinanza emessa dalla Suprema Corte per comprendere meglio come funziona un ricorso in Cassazione penale e quali possono essere i suoi esiti. Questo tipo di provvedimento, sebbene sintetico, è emblematico del ruolo della Corte come giudice di legittimità.
I Fatti del Procedimento Giudiziario
Il caso in esame nasce dal ricorso proposto da un imputato avverso una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Busto Arsizio in data 22 aprile 2024. L’imputato, non accettando la decisione del primo giudice, ha deciso di avvalersi del suo diritto di impugnazione, portando la questione direttamente davanti alla Corte di Cassazione. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per il 28 ottobre 2024. All’esito dell’udienza, la Corte ha emesso la sua decisione tramite un’ordinanza.
Il Ruolo della Corte di Cassazione e l’Ordinanza
È fondamentale comprendere che la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti. Il suo compito è quello di ‘giudice della legittimità’: verifica cioè che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio. Non può entrare nel merito di chi ha torto o ragione sui fatti.
La Settima Sezione Penale, in particolare, ha una funzione cruciale di ‘filtro’, trattando molti dei ricorsi che vengono ritenuti palesemente inammissibili. La decisione tramite ‘ordinanza’, anziché ‘sentenza’, è tipica dei giudizi più snelli e spesso indica una risoluzione di natura procedurale, come appunto una dichiarazione di inammissibilità del ricorso.
Le Motivazioni della Decisione
Il documento esaminato non riporta il testo integrale delle motivazioni, come spesso accade per le ordinanze pubblicate in forma sintetica. Tuttavia, in casi simili, un ricorso in Cassazione penale viene dichiarato inammissibile per diverse ragioni codificate. Le più comuni includono:
* Mancanza dei motivi specifici: il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali norme di legge sarebbero state violate.
* Motivi non consentiti: il ricorrente cerca di ottenere una nuova valutazione dei fatti o delle prove (ad esempio, contestando l’attendibilità di un testimone), attività che è preclusa alla Corte di Cassazione.
* Genericità dell’impugnazione: i motivi sono esposti in modo vago, senza un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata.
Quando la Corte rileva uno di questi vizi, emette un’ordinanza di inammissibilità, chiudendo di fatto il procedimento senza analizzare il fondo della questione.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
L’emissione di questa ordinanza da parte della Corte di Cassazione ha una conseguenza molto importante: rende definitiva la sentenza emessa dal GIP. Con il rigetto o, come più probabile in questo caso, l’inammissibilità del ricorso, si esauriscono i gradi di giudizio ordinari. La condanna (o l’assoluzione) diventa quindi irrevocabile e, in caso di condanna a una pena detentiva, ne può essere ordinata l’esecuzione. Questa decisione sottolinea l’importanza di redigere un ricorso in modo tecnicamente ineccepibile, concentrandosi esclusivamente sulle violazioni di legge e non su mere doglianze di fatto.
Qual è la funzione della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso, ma si limita a verificare la corretta applicazione delle norme di legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. È un giudice di legittimità, non di merito.
Cosa significa quando la Cassazione decide con ‘ordinanza’?
L’ordinanza è un provvedimento più snello rispetto a una sentenza e viene spesso utilizzata per decisioni di carattere procedurale. Nel contesto di un ricorso, frequentemente un’ordinanza sancisce l’inammissibilità o il rigetto del ricorso stesso per motivi manifesti.
Quali sono le conseguenze di un’ordinanza che dichiara inammissibile un ricorso?
La principale conseguenza è che la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Questo significa che la decisione del giudice precedente non può più essere messa in discussione attraverso i mezzi di impugnazione ordinari e diventa esecutiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 41704 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 41704 Anno 2024
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 28/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il 05/11/2001
avverso la sentenza del 22/04/2024 del GIP TRIBUNALE di BUSTO ARSIZIO
dato a›8251- 11- e parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il ricorso presentato personalmente da NOME COGNOME contro la sentenza dell
019itziffeleuNOME wrilnalToìIemessa in data 22 aprile 2024 è inammissibile.
(
Arrizq’..NALe
L’art. 613 cod. proc. pen. – come modificato dall’art. 1, comma 55, legge n.
103 del 2017- non consente più che l’imputato possa proporre personalmente ricorso in cassazione.
L’inammissibilità del ricorso va dichiarata senza formalità di rito e con trattazione camerale non partecipata, con ordinanza
ex art. 610, comma
5-bis cod. proc. pen. (Sez. 2, n. 4727 del 11/01/2018, Rv. 272014; Sez. 6, n. 8912 del
20/02/2018, Rv. 272389).
Dalla inammissibilità del ricorso deriva, ex
art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché al
pagamento a favore della cassa delle ammende della somma che risulta congruo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende
Così deciso il 28 ottobre 2024 Il COGNOME e estensore GLYPH
Il Presidente