Ricorso in Cassazione Penale: Un Caso Pratico
L’analisi di oggi si concentra su un’importante pronuncia della Corte di Cassazione, Prima Sezione Penale, che decide su un ricorso in Cassazione Penale. Questo tipo di procedimento rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, dove la Suprema Corte non riesamina i fatti, ma valuta la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato contro un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo.
Il Contesto del Procedimento Giudiziario
Il percorso che ha portato alla decisione della Cassazione inizia con un’ordinanza della Corte d’Appello di Palermo. Insoddisfatte di tale provvedimento, le parti ricorrenti, tre individui, hanno deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione. Il loro obiettivo era ottenere un annullamento o una riforma della decisione impugnata, sollevando questioni relative a presunti errori di diritto (c.d. errores in iudicando) o vizi procedurali (c.d. errores in procedendo).
La Funzione del ricorso in Cassazione Penale
È fondamentale comprendere che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. La Corte non può rivalutare le prove o la ricostruzione dei fatti come operata nei gradi precedenti. Il suo compito è circoscritto alla verifica della legittimità del provvedimento impugnato. I motivi di ricorso, infatti, devono essere specifici e rientrare in un elenco tassativo previsto dal codice di procedura penale. Essi possono riguardare, ad esempio, l’erronea applicazione della legge penale, l’inosservanza di norme processuali stabilite a pena di nullità, o la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento.
Le Motivazioni
Le motivazioni costituiscono il cuore di ogni provvedimento giudiziario, poiché è qui che i giudici espongono l’iter logico-giuridico che li ha condotti a una determinata decisione. Nel caso di una sentenza di Cassazione, la motivazione si concentra sull’analisi dei motivi di ricorso presentati dalla difesa. La Corte esamina ogni singola censura, argomentando perché la ritiene fondata o infondata alla luce della legge e dei precedenti giurisprudenziali. Sebbene il testo integrale delle motivazioni di questa specifica sentenza non sia disponibile, possiamo affermare che esse avranno affrontato le questioni di diritto sollevate, chiarendo l’interpretazione corretta delle norme applicabili al caso di specie.
Le Conclusioni
In conclusione, la decisione della Corte di Cassazione in un procedimento penale è definitiva e ha implicazioni cruciali. A seconda dell’esito, la Corte può dichiarare il ricorso inammissibile, rigettarlo (confermando la decisione impugnata), oppure accoglierlo. In caso di accoglimento, la Corte può annullare la decisione senza rinvio (se non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto) o con rinvio ad un altro giudice, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione stessa. Ogni esito determina in modo irrevocabile il percorso giudiziario delle parti coinvolte.
Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
Il provvedimento è una sentenza della Corte di Cassazione che decide su un ricorso proposto contro un’ordinanza della Corte d’Appello di Palermo in materia penale.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in questo tipo di procedimento?
La Corte di Cassazione agisce come giudice di legittimità. Il suo compito non è riesaminare i fatti del caso, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e le norme procedurali.
Cosa succede dopo la decisione della Cassazione?
La decisione è definitiva. A seconda dell’esito, il provvedimento impugnato può essere confermato, oppure annullato con o senza rinvio a un altro giudice per un nuovo esame del caso, che dovrà seguire le indicazioni della Suprema Corte.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 30483 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 1 Num. 30483 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 20/06/2025
PRIMA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
Sent. n. sez. 2137/2025
– Relatore –
NOME COGNOME CENTONZE
ha pronunciato la seguente sul ricorso proposto da:
avverso l’ordinanza del 27/01/2025 della Corte d’appello di Palermo udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
NOME COGNOME