Ricorso in Cassazione: Cosa ci Insegna l’Ordinanza 26099/2025
L’analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione offre spunti preziosi per comprendere le dinamiche del processo penale. Sebbene il documento in esame sia di natura prevalentemente procedurale, ci permette di approfondire il funzionamento del ricorso in Cassazione, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento. Questo provvedimento, emesso dalla Prima Sezione Penale, riguarda una serie di ricorsi presentati avverso una precedente sentenza della stessa Corte.
Il Contesto Procedurale dell’Ordinanza
Il documento in esame è un’ordinanza, un atto con cui il giudice regola lo svolgimento del processo. In questo caso, l’atto certifica che in data 13 maggio 2025 si è tenuta un’udienza per discutere i ricorsi proposti da numerosi imputati. Vengono menzionati i ruoli chiave del processo: il Presidente del collegio giudicante, il Consigliere Relatore che ha esposto la causa, e il Procuratore Generale (PG) che ha presentato le sue conclusioni.
Le Parti Coinvolte e l’Oggetto del Giudizio
L’ordinanza elenca una lunga serie di ricorrenti, tutti coinvolti nel medesimo procedimento. L’oggetto del contendere è una precedente sentenza, avverso la quale è stato proposto il ricorso. È importante sottolineare che la Corte di Cassazione non riesamina i fatti del caso, ma si pronuncia esclusivamente sulla corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Il suo compito è quello di ‘giudice della legge’ (giudice di legittimità), non ‘giudice del fatto’.
L’Importanza del ricorso in Cassazione nel Processo Penale
Il ricorso in Cassazione rappresenta una garanzia fondamentale per l’imputato e per la corretta amministrazione della giustizia. Esso assicura che le decisioni dei tribunali e delle corti d’appello siano conformi alla legge, promuovendo un’interpretazione uniforme del diritto su tutto il territorio nazionale. I motivi per cui si può ricorrere sono tassativamente indicati dalla legge e riguardano, ad esempio, la violazione di norme procedurali, l’errata applicazione della legge penale o un vizio di motivazione della sentenza impugnata.
La Funzione della Corte di Cassazione
La Corte, attraverso le sue sentenze, svolge una funzione nomofilattica, ovvero garantisce l’uniformità dell’interpretazione giuridica. Le decisioni della Cassazione, pur non essendo vincolanti in senso stretto per i giudici di merito, costituiscono dei precedenti autorevoli che orientano la giurisprudenza futura, assicurando certezza del diritto.
Le Motivazioni
L’estratto del provvedimento analizzato non riporta le motivazioni della decisione. Tuttavia, in una sentenza completa, la sezione delle motivazioni è il cuore del provvedimento. Qui, i giudici avrebbero spiegato il ragionamento logico-giuridico che li ha portati a decidere in un certo modo. Avrebbero analizzato i singoli motivi di ricorso presentati dai difensori, stabilendo se fossero fondati o meno. Per esempio, se un ricorso lamentava un’errata interpretazione di una norma, la Corte avrebbe esposto la corretta interpretazione e spiegato perché la decisione del giudice precedente era (o non era) in linea con essa. La motivazione è essenziale per garantire la trasparenza della decisione e permettere alle parti di comprenderne le ragioni.
Le Conclusioni
Le conclusioni pratiche che si possono trarre da questo documento, pur nella sua sinteticità, sono di natura procedurale. Esso dimostra il percorso formale che un ricorso in Cassazione segue: dalla presentazione all’udienza di discussione, fino alla decisione finale. Per le parti coinvolte, l’esito non è riportato, ma potrebbe consistere in un annullamento della sentenza impugnata (con o senza rinvio a un altro giudice), in un rigetto del ricorso (che rende definitiva la condanna) o in una dichiarazione di inammissibilità. La decisione presa il 13 maggio 2025 definirà il futuro giudiziario dei ricorrenti, confermando l’importanza cruciale di questo ultimo grado di giudizio come presidio di legalità.
Di cosa tratta il documento analizzato?
Il documento è un’ordinanza della Corte di Cassazione Penale relativa a una serie di ricorsi presentati da diversi individui avverso una precedente sentenza. Registra lo svolgimento di un’udienza e il fatto che una decisione sia stata presa.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione agisce come giudice di legittimità, esaminando i ricorsi per verificare esclusivamente la corretta applicazione della legge e delle norme procedurali, senza riesaminare i fatti materiali del caso.
La decisione finale o le motivazioni sono contenute in questo documento?
No, l’estratto dell’ordinanza fornito non contiene né il dispositivo (la decisione finale) né le motivazioni. Si limita a documentare che un’udienza ha avuto luogo in una certa data e che il caso è stato deciso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 26099 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 1 Num. 26099 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 13/05/2025
ORDINANZA
LsUflTcorsi p ropci dr-t GLYPH LL COGNOME NOME nato a PALERMO il 28/09/2001 COGNOME NOME nato a PALERMO il 29/09/1995 COGNOME NOME nato a PALERMO il 01/01/1954 COGNOME nato a PALERMO il 07/08/1967 COGNOME NOME nato a PALERMO il 28/05/1978 COGNOME NOME nato a PALERMO il 16/09/1993 COGNOMENOME nato a PALERMO il 28/07/1994 COGNOMENOME COGNOME nato a PALERMO il 12/05/1955 COGNOME NOME nato a PALERMO il 11/08/2000 COGNOME NOME nato a PALERMO il 17/07/1964 NOME COGNOME nato il 08/07/1949 COGNOME NOME nato a PALERMO il 18/10/1995 COGNOME NOME nato a PALERMO il 27/04/1994 COGNOME NOME nato a PALERMO il 02/07/1987 COGNOME NOME nato a PALERMO il 04/03/1999 NOME COGNOME nato a PALERMO il 14/08/1988 COGNOME NOME nato a PALERMO il 09/08/1988 NOME nato a PALERMO il 31/05/1974 COGNOME NOME nato a PALERMO il 04/05/1974
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME ,è -‘T -1 -1 i e e concrusioderpG GLYPH OLGik mr – GNoLoi
Visto il dispositivo della sentenza, emessa dalla Prima sezione penale di questa
Corte in data 29 aprile 2025 nel procedimento a carico di COGNOME NOME ed altri;
Rilevato che la difesa della parte civile COGNOME ha dedotto la presenza in tale dispositivo di un errore materiale, consistente nell’omessa liquidazione delle
spese di rappresentanza e difesa dalla stessa parte civile sostenute, e ne ha chiesto la correzione;
Rilevato che tale omissione non sussiste in forza del tenore letterale del dispositivo letto in udienza ed inserito nel ruolo dell’udienza del 29 aprile 2025,
laddove è scritto «condanna gli imputati COGNOME NOME e COGNOME Salvatore aila rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio
dalle parti civili: COGNOME che liquida in complessivi euro 4.400,00 oltre accessori di legge»;
P.Q.M.
Rigetta l’istanza.
Si comunichi.
Così deciso il 13/05/2025