Il Percorso del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’ordinamento giuridico italiano prevede diversi gradi di giudizio per garantire una giustizia ponderata. L’ultimo grado è rappresentato dal giudizio dinanzi alla Suprema Corte. In questo articolo, analizzeremo un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione per comprendere meglio le fasi finali di un ricorso in Cassazione e il significato di questi atti formali.
Il documento in esame, pur essendo molto sintetico, offre uno spaccato fondamentale della procedura penale, mostrando il momento culminante di un lungo percorso giudiziario.
I Fatti Processuali
Il caso ha origine da un ricorso in Cassazione proposto da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Brescia nell’aprile del 2024. Questo significa che l’imputato, dopo essere stato giudicato in primo e secondo grado, ha deciso di impugnare la decisione d’appello dinanzi alla massima istanza giurisdizionale italiana.
L’ordinanza in esame rappresenta l’atto conclusivo di questo percorso: essa certifica che la Corte Suprema, in una specifica data di udienza, ha preso in esame il ricorso dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato e aver dato avviso alle parti coinvolte.
Il ruolo del ricorso in Cassazione
È importante sottolineare che il giudizio in Cassazione non è un terzo processo sul fatto. La Suprema Corte non valuta nuovamente le prove (come testimonianze o perizie), ma si limita a verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e di procedura. Il ricorso può essere presentato solo per specifici motivi, come la violazione di legge o vizi di motivazione della sentenza impugnata.
La Funzione dell’Ordinanza Esaminata
Il documento analizzato è un’ordinanza. Nel contesto della Cassazione, questo tipo di atto può avere diverse funzioni. In questo caso specifico, l’ordinanza funge da ‘copertina’ o frontespizio della decisione, attestando che il caso è stato trattato e deciso in una determinata data. Essa elenca gli elementi identificativi del procedimento: la sezione della Corte, il presidente del collegio, il relatore e la data dell’udienza.
Questo tipo di documento non contiene, tuttavia, né il ragionamento giuridico seguito dai giudici né la decisione finale (il cosiddetto ‘dispositivo’). Questi elementi saranno contenuti nel testo integrale della sentenza o dell’ordinanza che verrà depositato e pubblicato successivamente.
Le Motivazioni
Il documento fornito non contiene le motivazioni della decisione. La motivazione è la parte fondamentale di ogni provvedimento giudiziario, in cui il giudice spiega le ragioni di fatto e di diritto che lo hanno portato a prendere una determinata decisione. Senza la motivazione, è impossibile comprendere l’iter logico-giuridico seguito dalla Corte. Nel caso di specie, per conoscere l’esito del ricorso e le ragioni della Corte, sarà necessario attendere il deposito del provvedimento completo.
Conclusioni
In conclusione, l’ordinanza esaminata, pur nella sua brevità, ci permette di cogliere un’istantanea del funzionamento della giustizia di ultima istanza. Essa ci insegna a distinguere tra i vari atti che compongono un procedimento e a comprendere che alcuni documenti hanno una funzione puramente formale e procedurale. Il vero cuore della decisione, con le sue implicazioni giuridiche, risiede nelle motivazioni, che saranno rese note solo con la pubblicazione del testo integrale. L’analisi di questo atto ci ricorda l’importanza di attendere il deposito completo di una sentenza prima di poterne commentare la portata e gli effetti.
Cosa significa che un ricorso è proposto ‘avverso la sentenza’ di una Corte d’Appello?
Significa che una delle parti del processo (in questo caso l’imputato) non ha accettato la decisione della Corte d’Appello e ha chiesto alla Corte di Cassazione, il grado di giudizio superiore, di riesaminarla per verificare la corretta applicazione della legge.
Questo documento informa sull’esito del ricorso?
No, l’ordinanza in esame si limita a certificare che il ricorso è stato discusso e deciso in una certa data. Non contiene né l’esito (se il ricorso è stato accolto o respinto) né le motivazioni della decisione, che saranno rese note in un momento successivo con il deposito del provvedimento completo.
Qual è il ruolo del ‘Consigliere Relatore’ menzionato nell’ordinanza?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito il caso, analizzare gli atti e i motivi del ricorso, e presentare una relazione sintetica agli altri giudici durante l’udienza per facilitare la discussione e la decisione finale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 20278 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20278 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 17/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a SORESINA il 02/09/1978
avverso la sentenza del 19/04/2024 della CORTE APPELLO di BRESCIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che il ricorso proposto da COGNOME NOME è inammissibile atteso che
emerge una adeguata motivazione imperniata con coerenza sulla esclusiva disponibilità, a fini abitativi, da parte dell’imputato, dell’immobile ove si rinveniva
stupefacente, cui si oppone una mera rivalutazione del merito accompagnata da una intempestiva deduzione di genericità delle contestazioni. Non emerge
contestazione per il capo b).
Rilevato che pertanto il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della Cassa delle mmende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 17.1.2025