Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza della Suprema Corte
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, un momento cruciale in cui non si riesamina il fatto, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. In questo articolo, analizzeremo un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, che interviene a seguito dell’impugnazione di una sentenza della Corte d’Appello di Bari. Questo tipo di provvedimento, sebbene interlocutorio, è fondamentale per comprendere le dinamiche procedurali della Suprema Corte.
I Fatti alla Base del Ricorso
Il procedimento trae origine da un’impugnazione presentata da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 14 dicembre 2023. Senza entrare nel merito dei fatti specifici, che non sono oggetto del giudizio di legittimità, è chiaro che la parte soccombente nel giudizio di secondo grado ha ritenuto che la decisione dei giudici di appello fosse viziata da errori di diritto o da vizi procedurali tali da giustificare un ricorso in Cassazione.
L’atto di ricorso, dunque, ha portato la questione all’attenzione della Suprema Corte, la quale ha il compito di verificare la legittimità della sentenza impugnata, assicurando l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale.
L’Iter Procedurale Davanti alla Suprema Corte
Il documento in esame è un’ordinanza, un provvedimento che regola lo svolgimento del processo. Da esso si evince che la Corte ha fissato un’udienza, in data 21 marzo 2025, per la discussione del caso. Durante tale udienza, il Consigliere Relatore, a cui è stato affidato lo studio preliminare del fascicolo, ha esposto i termini della questione al collegio giudicante. La Corte, dopo aver dato avviso alle parti e aver ascoltato la relazione, ha quindi deliberato, emettendo l’ordinanza.
Questo passaggio è fondamentale perché segna la presa in carico formale del ricorso e l’avvio della fase decisoria, che si concluderà con un provvedimento che potrà dichiarare il ricorso inammissibile, rigettarlo o accoglierlo, annullando la sentenza impugnata con o senza rinvio ad altro giudice.
Le Motivazioni dell’Ordinanza
Sebbene il testo fornito non esponga le motivazioni specifiche della decisione, è importante comprendere quale sia la loro funzione. Le motivazioni rappresentano il cuore di ogni provvedimento giurisdizionale, in quanto spiegano l’iter logico-giuridico seguito dai giudici per giungere a una determinata conclusione. In un’ordinanza di questo tipo, le motivazioni si concentrerebbero verosimilmente su aspetti procedurali del ricorso in Cassazione, come la sua tempestività, la correttezza formale e la pertinenza dei motivi di impugnazione rispetto a quelli tassativamente previsti dalla legge.
Conclusioni
L’analisi di questa ordinanza, pur nella sua sinteticità, offre uno spaccato significativo sul funzionamento della Corte di Cassazione. Evidenzia il ruolo essenziale del giudizio di legittimità come strumento di garanzia della corretta applicazione delle norme. La decisione finale, che scaturirà da questo procedimento, avrà implicazioni dirette per la parte ricorrente, ma contribuirà anche a consolidare l’interpretazione del diritto, fungendo da guida per i giudici di merito in casi futuri. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per apprezzare la complessità e il rigore del sistema giudiziario penale.
Cosa significa che la Corte di Cassazione emette un’ordinanza?
Un’ordinanza è un provvedimento con cui la Corte gestisce il procedimento. Basandosi sul documento, l’ordinanza attesta che la Corte ha preso in carico il ricorso, ha fissato un’udienza e ha ascoltato la relazione del giudice Consigliere incaricato di esporre il caso prima di decidere.
Contro quale provvedimento è stato proposto il ricorso in questo caso?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa in data 14/12/2023 dalla Corte d’Appello di Bari. Questo indica che il procedimento ha già superato i primi due gradi di giudizio.
Chi sono le figure chiave menzionate nell’intestazione del provvedimento?
L’intestazione indica il Presidente del collegio giudicante, che dirige l’udienza, e il Relatore, ovvero il giudice incaricato di studiare il caso e di presentare una relazione agli altri membri del collegio per facilitare la decisione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17572 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17572 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CERIGNOLA il 17/09/1989
avverso la sentenza del 14/12/2023 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza i esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché liunica doglianza prospettata, ritenuta sussistenza del dolo dell’evasione ascritta al ricorrente, replica profili
adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito con argomenti giuridicament puntuali rispetto al portato delle doglianze difensive, coerenti con riguardo all
acquisite oltre che immuni da manifeste incongruenze logiche;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 21 marzo 2025.