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Ricorso in Cassazione: l’ordinanza della Sezione 7

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, emette un’ordinanza su un ricorso in Cassazione proposto contro una sentenza della Corte d’Appello. Il provvedimento, emesso a seguito di un’udienza, delinea una fase cruciale del processo penale di legittimità.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Procedurale

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. L’ordinanza che analizziamo oggi, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, ci offre un’istantanea di una delle fasi di questo complesso iter processuale.

Il Contesto del Provvedimento

Il documento in esame è un’ordinanza emessa a seguito di un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. L’atto, pur essendo molto sintetico, ci informa che si è tenuta un’udienza in cui le parti hanno avuto modo di essere sentite e il Consigliere relatore ha esposto il caso al collegio giudicante. Questo tipo di documento è un atto formale che segna l’avanzamento del procedimento presso la Suprema Corte.

La Struttura dell’Ordinanza e l’Iter del Ricorso in Cassazione

Un’ordinanza si differenzia da una sentenza perché, solitamente, non definisce il merito della controversia, ma risolve questioni procedurali o decide su aspetti specifici del ricorso, come la sua ammissibilità. In questo caso, il documento attesta la conclusione della fase di discussione in udienza. Le figure chiave menzionate sono:

* Il Presidente: Presiede il collegio giudicante e dirige l’udienza.
* Il Relatore: È il giudice (in questo caso un Consigliere) che ha studiato in modo approfondito il ricorso e ne riferisce i punti salienti al resto del collegio per facilitare la decisione.

L’emanazione di un’ordinanza a seguito dell’udienza è un passaggio fondamentale che precede la pubblicazione delle motivazioni complete che spiegheranno la decisione finale della Corte.

L’importanza della Fase di Legittimità

Il giudizio davanti alla Corte di Cassazione è definito ‘giudizio di legittimità’. La Corte non può entrare nel merito dei fatti (ad esempio, non può stabilire se un testimone sia stato credibile o meno), ma deve verificare che la legge sia stata interpretata e applicata correttamente dalla Corte d’Appello. Il ricorso in Cassazione può essere presentato solo per motivi specifici, come la violazione di legge o un vizio di motivazione della sentenza impugnata.

Le Motivazioni

Il documento analizzato è un’ordinanza di carattere formale e procedurale. Esso non contiene il ragionamento giuridico (le motivazioni) che ha portato la Corte alla sua decisione finale. L’atto si limita a certificare che l’iter processuale ha raggiunto la fase deliberativa dopo l’udienza. Le motivazioni complete, che spiegheranno se il ricorso è stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile e per quali ragioni giuridiche, saranno contenute nel testo integrale del provvedimento che verrà depositato successivamente.

Le Conclusioni

In conclusione, questa ordinanza rappresenta un tassello del mosaico procedurale del ricorso in Cassazione. Pur non rivelando l’esito del caso, essa illumina l’importanza della forma e dei passaggi stabiliti dalla legge per giungere a una decisione nel massimo grado di giudizio penale. Dimostra come ogni fase, dall’avviso alle parti all’udienza e alla relazione del Consigliere, sia fondamentale per garantire un processo equo e il corretto funzionamento della giustizia di legittimità.

Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario emesso dalla Corte che, a differenza di una sentenza, solitamente decide su questioni procedurali o interlocutorie relative a un ricorso, senza definire il merito della causa in via definitiva.

Quali sono le figure principali menzionate nel documento?
Il documento cita il Presidente, che ha il compito di presiedere il collegio giudicante, e il Consigliere Relatore, il magistrato incaricato di studiare il caso e di esporlo agli altri giudici durante l’udienza.

Cosa si può dedurre da questo tipo di documento?
Da questa ordinanza si può dedurre che un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova è giunto alla fase di discussione davanti alla Corte di Cassazione. Il documento attesta che si è tenuta un’udienza e che la Corte ha preso una decisione, il cui contenuto e le cui motivazioni saranno rese note con il deposito del provvedimento completo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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