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Ricorso in Cassazione: l’esito dell’ordinanza

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza in merito a un ricorso in Cassazione proposto da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. Sebbene il testo completo della motivazione non sia disponibile, l’atto indica una probabile dichiarazione di inammissibilità o un rigetto del ricorso, data la menzione della condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le sue Conseguenze

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti. Analizziamo un’ordinanza emessa dalla Suprema Corte per comprendere meglio la sua funzione e le possibili conseguenze per chi decide di intraprendere questa strada.

I Fatti Processuali

Il caso in esame origina dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 3 dicembre 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione a lui sfavorevole, ha adito la Corte di Cassazione, la quale si è pronunciata in udienza il 1° luglio 2025.

La Decisione della Corte: un’Ordinanza di Inammissibilità

La Corte di Cassazione ha deciso il caso con un’ordinanza. Questo strumento processuale, più snello rispetto a una sentenza, viene spesso utilizzato per dichiarare l’inammissibilità del ricorso. Sebbene il testo del provvedimento fornito sia parziale, un frammento è altamente significativo: la menzione della condanna del ricorrente al pagamento di una somma in favore della ‘Cassa delle ammende’.
Nel diritto processuale penale, tale condanna è una conseguenza tipica del rigetto o, più frequentemente, della dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Si può quindi dedurre con un alto grado di certezza che l’impugnazione non ha avuto successo.

Le Motivazioni

Sebbene il documento non riporti le specifiche motivazioni della decisione, possiamo delineare le ragioni generali che conducono a un esito di questo tipo. La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile quando questo non rispetta i requisiti di legge. Le cause più comuni includono:

* Vizi di forma: Il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini, da un soggetto non legittimato o senza il patrocinio di un avvocato abilitato.
* Motivi non consentiti: Spesso i ricorsi vengono dichiarati inammissibili perché, invece di denunciare violazioni di legge (l’unico compito della Cassazione), tentano di ottenere un nuovo esame dei fatti e delle prove, una valutazione che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).
* Manifesta infondatezza: I motivi presentati possono essere ritenuti palesemente privi di fondamento giuridico, tanto da non meritare una trattazione approfondita.
La decisione della Corte, quindi, si è basata su una di queste ragioni procedurali, senza entrare nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato.

Le Conclusioni

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono definitive per il ricorrente. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta che la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino diventi definitiva e irrevocabile. Di conseguenza, la pena stabilita in quella sede dovrà essere eseguita. Inoltre, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, un’ulteriore conseguenza negativa per aver intrapreso un’impugnazione ritenuta non ammissibile dalla Suprema Corte.

Che cosa significa quando la Corte di Cassazione emette un’ordinanza?
Un’ordinanza, in questo contesto, è un provvedimento che spesso decide sull’ammissibilità del ricorso. Se l’impugnazione presenta vizi formali o è manifestamente infondata, la Corte può utilizzare questa procedura più rapida per dichiararla inammissibile, senza dover discutere il merito con una sentenza.

Qual è l’esito probabile del ricorso in Cassazione in questo caso?
Basandosi sul testo disponibile, l’esito è quasi certamente negativo per il ricorrente. La condanna al pagamento di una somma alla ‘Cassa delle ammende’ è una conseguenza legale prevista specificamente per i casi in cui il ricorso viene rigettato o dichiarato inammissibile.

Quali sono le conseguenze pratiche di una dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La principale conseguenza è che la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Questo significa che la condanna penale deve essere eseguita. In aggiunta, il ricorrente è tenuto a sostenere le spese del procedimento in Cassazione e a versare una sanzione pecuniaria allo Stato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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