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Ricorso in Cassazione: le fasi del giudizio

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2025, esamina un ricorso in Cassazione proposto da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’atto, pur essendo meramente procedurale, evidenzia le fasi preliminari alla decisione, come l’avviso alle parti e la relazione del consigliere, offrendo uno spaccato sul funzionamento del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Guida alle Fasi Procedurali

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e segue regole procedurali precise. Attraverso l’analisi di un’ordinanza della Settima Sezione Penale, possiamo comprendere meglio i passaggi formali che caratterizzano questo importante processo. Il documento in esame, pur non entrando nel merito della vicenda, offre uno spaccato significativo sul funzionamento della Corte Suprema.

Il caso in esame: un’impugnazione formale

La vicenda processuale trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel maggio del 2024. L’atto della Cassazione, datato marzo 2025, non illustra i fatti specifici che hanno portato alla condanna nei gradi di merito, ma si concentra sugli aspetti procedurali che precedono la decisione finale della Corte.

I Soggetti e l’Oggetto del Giudizio

I protagonisti del procedimento sono:
* Il ricorrente: un cittadino che contesta la decisione della Corte d’Appello.
* La Corte di Cassazione: l’organo giudicante, rappresentato da un collegio di magistrati.

L’oggetto del contendere è la legittimità della sentenza di secondo grado, che il ricorrente chiede alla Cassazione di annullare o riformare.

Le fasi preliminari del ricorso in Cassazione

L’ordinanza evidenzia alcuni passaggi fondamentali che scandiscono il giudizio di legittimità. Questi atti garantiscono il corretto svolgimento del processo e il rispetto del diritto di difesa.

Comunicazione e Relazione

1. Dato avviso alle parti: Questo passaggio è cruciale per assicurare il contraddittorio. Le parti coinvolte (l’imputato, il suo difensore, la Procura Generale) vengono formalmente informate della fissazione dell’udienza. Ciò consente loro di preparare le proprie difese, presentare memorie e partecipare alla discussione.
2. Udita la relazione svolta dal Consigliere: Prima della decisione, uno dei membri del collegio, il “Consigliere Relatore”, espone in udienza i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere. Questa relazione serve a fornire a tutti i giudici del collegio un quadro completo e imparziale per poter deliberare con cognizione di causa.

Le motivazioni

Il documento fornito non contiene le motivazioni della decisione, ovvero le ragioni di fatto e di diritto che hanno portato la Corte a decidere in un determinato modo. Le motivazioni sono il cuore di ogni provvedimento giudiziario, poiché spiegano il percorso logico-giuridico seguito dal giudice e consentono alle parti di comprendere la decisione e, eventualmente, di esperire ulteriori rimedi. L’ordinanza in esame si limita a documentare lo svolgimento dell’udienza e il momento della decisione, rappresentando solo un frammento del provvedimento completo.

Le conclusioni

Dall’analisi di questo atto, pur nella sua essenzialità, si trae un’importante lezione sul rigore formale che governa il ricorso in Cassazione. Ogni fase, dalla notifica dell’avviso alla relazione del Consigliere, è un tassello indispensabile per garantire un giudizio giusto ed equo. La trasparenza di questi passaggi procedurali è fondamentale per la tutela dei diritti dei cittadini e per l’autorevolezza della giustizia stessa. Comprendere questi meccanismi permette di apprezzare la complessità e la garanzia del nostro sistema legale.

Cosa significa che la Corte si pronuncia con un’ordinanza?
Significa che la Corte sta decidendo su questioni procedurali relative al ricorso, senza entrare nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato. È un atto che regola lo svolgimento del processo.

Qual è il ruolo del Consigliere Relatore nel giudizio di Cassazione?
Il Consigliere Relatore ha il compito di studiare in modo approfondito il caso, analizzare i motivi del ricorso e le leggi applicabili, per poi esporre la questione in modo chiaro e completo a tutto il collegio giudicante prima che venga presa la decisione finale.

Cosa accade dopo che viene proposto un ricorso in Cassazione?
Una volta presentato il ricorso, la Corte fissa un’udienza. Come indicato nel documento, viene dato avviso alle parti per consentire loro di partecipare, e durante l’udienza un Consigliere Relatore illustra il caso, dopodiché il collegio si riunisce per decidere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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