Ricorso in Cassazione: Guida alle Fasi Procedurali
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e segue regole procedurali precise. Attraverso l’analisi di un’ordinanza della Settima Sezione Penale, possiamo comprendere meglio i passaggi formali che caratterizzano questo importante processo. Il documento in esame, pur non entrando nel merito della vicenda, offre uno spaccato significativo sul funzionamento della Corte Suprema.
Il caso in esame: un’impugnazione formale
La vicenda processuale trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel maggio del 2024. L’atto della Cassazione, datato marzo 2025, non illustra i fatti specifici che hanno portato alla condanna nei gradi di merito, ma si concentra sugli aspetti procedurali che precedono la decisione finale della Corte.
I Soggetti e l’Oggetto del Giudizio
I protagonisti del procedimento sono:
* Il ricorrente: un cittadino che contesta la decisione della Corte d’Appello.
* La Corte di Cassazione: l’organo giudicante, rappresentato da un collegio di magistrati.
L’oggetto del contendere è la legittimità della sentenza di secondo grado, che il ricorrente chiede alla Cassazione di annullare o riformare.
Le fasi preliminari del ricorso in Cassazione
L’ordinanza evidenzia alcuni passaggi fondamentali che scandiscono il giudizio di legittimità. Questi atti garantiscono il corretto svolgimento del processo e il rispetto del diritto di difesa.
Comunicazione e Relazione
1. Dato avviso alle parti: Questo passaggio è cruciale per assicurare il contraddittorio. Le parti coinvolte (l’imputato, il suo difensore, la Procura Generale) vengono formalmente informate della fissazione dell’udienza. Ciò consente loro di preparare le proprie difese, presentare memorie e partecipare alla discussione.
2. Udita la relazione svolta dal Consigliere: Prima della decisione, uno dei membri del collegio, il “Consigliere Relatore”, espone in udienza i fatti di causa, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere. Questa relazione serve a fornire a tutti i giudici del collegio un quadro completo e imparziale per poter deliberare con cognizione di causa.
Le motivazioni
Il documento fornito non contiene le motivazioni della decisione, ovvero le ragioni di fatto e di diritto che hanno portato la Corte a decidere in un determinato modo. Le motivazioni sono il cuore di ogni provvedimento giudiziario, poiché spiegano il percorso logico-giuridico seguito dal giudice e consentono alle parti di comprendere la decisione e, eventualmente, di esperire ulteriori rimedi. L’ordinanza in esame si limita a documentare lo svolgimento dell’udienza e il momento della decisione, rappresentando solo un frammento del provvedimento completo.
Le conclusioni
Dall’analisi di questo atto, pur nella sua essenzialità, si trae un’importante lezione sul rigore formale che governa il ricorso in Cassazione. Ogni fase, dalla notifica dell’avviso alla relazione del Consigliere, è un tassello indispensabile per garantire un giudizio giusto ed equo. La trasparenza di questi passaggi procedurali è fondamentale per la tutela dei diritti dei cittadini e per l’autorevolezza della giustizia stessa. Comprendere questi meccanismi permette di apprezzare la complessità e la garanzia del nostro sistema legale.
Cosa significa che la Corte si pronuncia con un’ordinanza?
Significa che la Corte sta decidendo su questioni procedurali relative al ricorso, senza entrare nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato. È un atto che regola lo svolgimento del processo.
Qual è il ruolo del Consigliere Relatore nel giudizio di Cassazione?
Il Consigliere Relatore ha il compito di studiare in modo approfondito il caso, analizzare i motivi del ricorso e le leggi applicabili, per poi esporre la questione in modo chiaro e completo a tutto il collegio giudicante prima che venga presa la decisione finale.
Cosa accade dopo che viene proposto un ricorso in Cassazione?
Una volta presentato il ricorso, la Corte fissa un’udienza. Come indicato nel documento, viene dato avviso alle parti per consentire loro di partecipare, e durante l’udienza un Consigliere Relatore illustra il caso, dopodiché il collegio si riunisce per decidere.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23083 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23083 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 03/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a PALERMO il 14/02/1971
avverso la sentenza del 14/05/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 36804/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 385 cod. pen
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità e alla sussistenza del d
Ritenuto il motivo inammissibile perchè, da una parte, meramente riproduttivo di censure già adeguatamente valutate dai Giudici di merito, e, dall’altra, obiettivamente generico rispet
alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confronta;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3 marzo 2025.