Ricorso in Cassazione: Perché la Sottoscrizione dell’Avvocato è Indispensabile?
Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 5927/2024, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: la necessità che il ricorso in Cassazione sia sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale. Questa decisione evidenzia come un errore formale, apparentemente semplice, possa precludere l’accesso al più alto grado di giudizio e comportare significative conseguenze economiche per il ricorrente.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Venezia. L’aspetto cruciale, che ha determinato l’esito della vicenda, non riguardava il merito della questione, ma una formalità procedurale: l’atto di ricorso era stato proposto e firmato personalmente dall’imputato, senza l’assistenza e la sottoscrizione di un legale abilitato al patrocinio dinanzi alla Suprema Corte.
La Decisione della Corte sul Ricorso in Cassazione
La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione è stata presa con una procedura semplificata, senza udienza pubblica, evidenziando la palese assenza di uno dei requisiti essenziali previsti dalla legge per questo tipo di impugnazione. Oltre a respingere il ricorso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un atto non conforme alla legge.
Le Motivazioni Giuridiche della Decisione
La motivazione dell’ordinanza si fonda sull’articolo 613 del codice di procedura penale. Questa norma, in particolare dopo la riforma introdotta con la legge n. 103 del 2017, stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi presentati in Cassazione devono essere sottoscritti da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. La legge non ammette eccezioni: la sottoscrizione del legale specializzato non è una mera formalità, ma un requisito di ammissibilità la cui mancanza rende l’impugnazione irricevibile.
La Corte ha sottolineato che tale previsione è stata introdotta per garantire un filtro tecnico e qualitativo ai ricorsi, assicurando che le questioni sottoposte al vaglio di legittimità siano formulate con la competenza tecnica necessaria. Il fai-da-te processuale, in questa sede, è escluso per legge. La sanzione dell’inammissibilità è automatica e non sanabile, e ad essa consegue, per espressa previsione dell’art. 616 c.p.p., la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa pronuncia serve da monito sull’importanza del rispetto delle regole procedurali, specialmente quando si accede alle giurisdizioni superiori. Chi intende presentare un ricorso in Cassazione deve necessariamente affidarsi a un avvocato cassazionista. Tentare di agire personalmente non solo è inutile ai fini della revisione della sentenza, ma comporta anche un esborso economico certo e non trascurabile. La formalità della sottoscrizione del difensore è, in sostanza, la chiave di accesso al giudizio di legittimità, e la sua assenza chiude definitivamente la porta a ogni possibilità di esame nel merito.
Un imputato può presentare personalmente un ricorso in Cassazione?
No, la legge attuale, in particolare l’art. 613 del codice di procedura penale, richiede espressamente che l’atto di ricorso sia sottoscritto da un difensore iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione. La presentazione personale da parte dell’imputato rende il ricorso inammissibile.
Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato senza la firma dell’avvocato cassazionista?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Questa declaratoria comporta automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, stabilita dal giudice, in favore della Cassa delle ammende.
Qual è la ragione di questa regola così stringente?
La regola mira a garantire che i ricorsi presentati alla Corte di Cassazione abbiano un elevato standard tecnico-giuridico. Il filtro operato da un avvocato specializzato assicura che alla Corte vengano sottoposte solo questioni di legittimità fondate e formulate correttamente, evitando di ingolfare il sistema con impugnazioni prive dei requisiti di legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 5927 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 6 Num. 5927 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 13/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da NOME COGNOME, nato In Tunisia il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30 gennaio 2023 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
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ritenuto che il ricorso è inammissibile perché perchè proposto personalmente dall’imputato malgrado l’art. 613 cod. proc. pen., come riformulato dalla legge n. 103 del 2017, entrata vigore il 3 agosto 2017, preveda che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono esse sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Cassazione;
Ritenuto che la l’inammissibilità del ricorso, va dichiarata con procedura semplificata e n partecipata in base al combinato disposto degli artt. 599 bis e 610, comma 5-bis, seconda parte, cod. proc. pen. e che alla stessa consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende in forza di quanto previsto dall’art. 616 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 13 dicembre 2023.