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Ricorso in Cassazione: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8035/2024, dichiara inammissibile un ricorso in Cassazione presentato personalmente da un imputato. La decisione si basa sulla violazione dell’art. 613 c.p.p., che impone l’obbligo del patrocinio di un difensore abilitato per questo tipo di impugnazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di € 3.000,00.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Personale: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si discute il fatto, ma la corretta applicazione del diritto. Proprio per la sua delicatezza e tecnicità, le regole procedurali che lo governano sono particolarmente stringenti. Una recente ordinanza della Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale: l’imputato non può presentare personalmente l’atto di impugnazione, pena la sua immediata inammissibilità.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un imputato che, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia, ha deciso di impugnare la decisione presentando personalmente un ricorso in Cassazione. L’atto non era quindi sottoscritto da un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori, come invece richiesto dalla normativa vigente.

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione per difetto di patrocinio

La questione centrale è puramente procedurale. L’articolo 613 del Codice di Procedura Penale, così come modificato dalla Legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta “Riforma Orlando”), stabilisce in modo inequivocabile che il ricorso davanti alla Corte di Cassazione debba essere proposto esclusivamente per mezzo di un difensore iscritto nell’apposito albo speciale. Questa disposizione mira a garantire un elevato livello di tecnicismo e competenza nella redazione degli atti destinati al massimo organo della giurisdizione, evitando ricorsi basati su motivi non pertinenti o formulati in modo improprio.

La Corte, rilevando che l’atto era stato avanzato direttamente dall’imputato, ha agito con una procedura semplificata, detta de plano, riservata ai casi di manifesta inammissibilità.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono lapidarie e si fondano interamente sulla violazione della norma procedurale. La presentazione personale del ricorso costituisce una violazione insanabile della disciplina che regola l’impugnazione in sede di legittimità. Non vi è spazio per interpretazioni alternative: la legge impone un filtro tecnico, rappresentato dall’avvocato cassazionista, a garanzia della funzionalità stessa del sistema giudiziario e della serietà del ricorso.

La Corte ha quindi applicato l’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, che disciplina le conseguenze dell’inammissibilità. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la norma prevede il versamento di una somma alla Cassa delle ammende, che i giudici hanno determinato equitativamente in € 3.000,00, tenendo conto dei profili di colpa nell’aver attivato inutilmente la macchina della giustizia.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, offre un monito importante: le regole procedurali non sono meri formalismi, ma presidi essenziali per il corretto funzionamento della giustizia. In particolare, la necessità del patrocinio qualificato per il ricorso in Cassazione sottolinea la complessità del giudizio di legittimità. Per i cittadini, la lezione è chiara: affidarsi a un professionista competente è l’unico modo per far valere le proprie ragioni davanti alla Suprema Corte, evitando non solo la certa reiezione del ricorso, ma anche significative sanzioni economiche.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso in Cassazione?
No, in base all’art. 613 c.p.p., il ricorso in Cassazione deve essere obbligatoriamente proposto da un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene presentato personalmente dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile, ovvero non viene nemmeno esaminato nel merito dalla Corte.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile per questo motivo?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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