Ricorso in Cassazione: L’Imprescindibile Ruolo del Difensore Abilitato
Nel complesso panorama della giustizia penale, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma garanzie essenziali per il corretto funzionamento del sistema. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cardine: il ricorso in Cassazione deve essere redatto e sottoscritto da un difensore abilitato, pena l’inammissibilità. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere perché la rappresentanza tecnica specializzata sia un requisito non negoziabile davanti alla Suprema Corte.
I Fatti del Caso
Un imputato, a seguito della conferma della sua condanna da parte della Corte di Appello per reati legati al possesso di documenti di identificazione falsi e falsità materiale, decideva di impugnare la sentenza. Invece di affidarsi a un legale, l’imputato redigeva e sottoscriveva personalmente l’atto, presentandolo direttamente alla Corte di Cassazione.
La Decisione sul Ricorso in Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere l’iniziativa dell’imputato, dichiarando il ricorso inammissibile senza neppure entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si basa su una regola procedurale chiara e consolidata.
L’Obbligo del Patrocinio Specializzato
Il Codice di procedura penale, agli articoli 571 e 613, stabilisce in modo inequivocabile che l’imputato non può presentare personalmente il ricorso per cassazione. Tale facoltà è riservata esclusivamente a un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Questo requisito garantisce che gli atti presentati alla Suprema Corte posseggano il necessario rigore tecnico-giuridico, focalizzandosi su questioni di legittimità e non di merito.
Le Conseguenze dell’Inammissibilità
La violazione di questa norma comporta una declaratoria di inammissibilità ‘de plano’, ovvero senza la necessità di un’udienza formale, come previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Oltre alla reiezione dell’impugnazione, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che funge anche da deterrente contro la presentazione di ricorsi irrituali.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Corte è lapidaria ma giuridicamente inattaccabile. Il legislatore ha inteso riservare il giudizio di legittimità a un confronto tecnico di alto livello. La complessità delle questioni trattate in Cassazione, che vertono sulla corretta interpretazione e applicazione delle norme di diritto (error in iudicando) o su vizi procedurali (error in procedendo), richiede una competenza specialistica che solo un avvocato cassazionista può garantire. La sottoscrizione personale dell’imputato, anche se parte processuale, è priva del valore legale necessario per introdurre validamente il giudizio di cassazione. La norma non ammette eccezioni e la sua violazione determina una sanzione processuale grave e automatica.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza è un monito fondamentale: chiunque intenda contestare una sentenza penale davanti alla Corte di Cassazione deve obbligatoriamente avvalersi di un difensore iscritto all’albo speciale. Tentare di agire personalmente non solo è inutile, ma è anche controproducente, portando a una declaratoria di inammissibilità e a ulteriori sanzioni economiche. La sentenza riafferma che il rispetto delle forme processuali è un pilastro dello Stato di diritto, essenziale per assicurare un’amministrazione della giustizia ordinata ed efficace al suo più alto livello.
Un imputato può presentare personalmente un ricorso in Cassazione?
No, l’ordinanza chiarisce che il ricorso è inammissibile se sottoscritto personalmente dall’imputato, in quanto la legge riserva tale atto a un difensore qualificato.
Chi è autorizzato a firmare un ricorso per Cassazione in materia penale?
Secondo la normativa richiamata dalla Corte (artt. 571 e 613 c.p.p.), solo un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione può validamente sottoscrivere il ricorso.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce l’esame nel merito del ricorso e comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 47219 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 47219 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 27/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato a NAPOLI il 01/03/1975
avverso la sentenza del 13/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avv o alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che l’imputato NOME COGNOME propone personalmente ricorso avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli che ne ha confermato la condanna per i reati di cui agli artt. 497-bis cod. pen. (capo A) e 477-482 cod. pen. (capo B);
Ritenuto che il ricorso è inammissibile ai sensi degli artt. 571, comma 1, e 613, comma 1, cod. proc. pen., in quanto sottoscritto personalmente dall’imputato e non da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di cassazione,
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, che tale causa di inammissibilità va dichiarata senza formalità di procedura, ai sensi dell’art. 610 comma 5-bis cod. proc. pen. e che ne consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila a favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 27/11/2024