Ricorso in Cassazione Inammissibile: La Lezione della Suprema Corte
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede una tecnica giuridica precisa e rigorosa. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza precedente; è fondamentale articolare motivi specifici che evidenzino errori di diritto. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda le conseguenze di un ricorso in Cassazione inammissibile, specialmente quando questo si rivela generico e ripetitivo. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e quali lezioni possiamo trarne.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, non soddisfatto della decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di portare il caso davanti alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giustizia italiana, sperando in una riforma della condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 22 dicembre 2023, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza, ma si ferma a un livello procedurale, sancendo che l’atto presentato non aveva i requisiti per essere esaminato.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso in Cassazione è Stato Dichiarato Inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su un principio cardine del processo di legittimità. Il ricorso è stato giudicato ‘generico e meramente riproduttivo’. In parole semplici, il difensore si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni e critiche che erano già state presentate, esaminate e respinte con motivazioni giuridicamente corrette dalla Corte d’Appello.
I giudici supremi hanno sottolineato che il ricorso per cassazione non è un ‘terzo grado di giudizio’, dove si possono ridiscutere i fatti e le prove come nei primi due gradi. Il suo scopo è, invece, quello di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Per fare ciò, è necessario che i motivi del ricorso siano specifici, critici e puntuali, indicando con precisione dove e perché la corte precedente avrebbe sbagliato nell’applicare il diritto. Un ricorso che semplicemente ripete vecchie doglianze senza confrontarsi criticamente con le ragioni della decisione impugnata è destinato all’inammissibilità.
Alla dichiarazione di inammissibilità, la legge fa conseguire due sanzioni economiche: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una somma, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende. La Corte ha precisato che tale condanna è dovuta poiché non vi erano elementi per ritenere che il ricorrente avesse agito senza colpa nel determinare la causa di inammissibilità, richiamando un principio consolidato dalla Corte Costituzionale.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un messaggio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la preparazione del ricorso deve essere meticolosa. È inutile e controproducente presentare un atto che non affronti in modo specifico e argomentato le motivazioni della sentenza di appello. Un ricorso in Cassazione inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il cliente. La difesa tecnica deve quindi concentrarsi sull’individuazione di vizi di legittimità concreti, evitando di trasformare il ricorso in un sterile tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il motivo presentato era generico e si limitava a riproporre censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla sentenza impugnata, senza sollevare specifiche critiche di legittimità.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in tremila euro.
Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico e meramente riproduttivo’?
Significa che il motivo non identifica un errore specifico di diritto o di logica nella sentenza impugnata, ma si limita a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e valutate nei gradi di giudizio precedenti, senza un confronto critico con le motivazioni della decisione che si contesta.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2740 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2740 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME COGNOME
Data Udienza: 22/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 26/04/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché deduce un motivo generico e meramente riproduttivo di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argom giuridici dalla sentenza impugnata (si veda pagina 1 della motivazione);
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila da versare in favore della cassa delle ammende, non potendosi ritenere che lo stesso abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte cost. n. 186 del 2000).
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 22 dicembre 2023.