Ricorso in Cassazione Inammissibile: Analisi delle Conseguenze Economiche
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore tecnico e procedurale. Un errore può costare caro, non solo in termini di esito della causa, ma anche dal punto di vista economico. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di cosa accade in caso di un ricorso in Cassazione inammissibile, evidenziando l’importanza di affidarsi a una difesa esperta.
I Fatti di Causa
Il caso analizzato trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania nel novembre 2024. L’imputato, cercando di ottenere la riforma della decisione a lui sfavorevole, si è rivolto alla Corte di Cassazione, la quale rappresenta il vertice della giurisdizione e ha il compito di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge.
La Decisione della Corte e il Ricorso in Cassazione Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e sentito la relazione del Consigliere, ha emesso un’ordinanza. Sebbene il documento non espliciti nel dettaglio i motivi procedurali, l’esito è inequivocabile: il ricorso è stato giudicato inammissibile. La prova più evidente di questa decisione risiede nella condanna inflitta al ricorrente: il pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende. Questo tipo di condanna è una conseguenza diretta e tipica della declaratoria di inammissibilità di un ricorso in materia penale.
Le Motivazioni della Decisione
L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non entra nel merito delle ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, possiamo dedurre le possibili cause sulla base della prassi giuridica. Un ricorso in Cassazione inammissibile può derivare da una serie di vizi, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indicava in modo chiaro e preciso le violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione del diritto. Un ricorso che tenta di ottenere una nuova valutazione delle prove è per sua natura inammissibile.
* Vizi di forma o termini: Il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge o senza rispettare i requisiti formali richiesti dal codice di procedura penale.
La condanna al pagamento della sanzione pecuniaria non ha natura punitiva, ma serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono il lavoro della Suprema Corte.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ci ricorda una lezione fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È un rimedio straordinario, riservato a specifici vizi di legittimità. La declaratoria di inammissibilità non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente. La condanna a 3.000 euro, oltre alle spese legali, rappresenta un onere notevole. Per questo motivo, è cruciale che la decisione di ricorrere in Cassazione sia preceduta da un’attenta e scrupolosa analisi da parte di un avvocato specializzato, in grado di valutare la reale sussistenza dei presupposti per un’impugnazione ammissibile e potenzialmente fruttuosa.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione penale viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione condanna il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria nel caso specifico?
In questo caso, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.
Quale organo giudiziario ha emesso la decisione in esame?
La decisione è stata presa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, a seguito di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25259 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 25259 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 06/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a RHO il 28/07/1971
avverso la sentenza del 26/11/2024 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RG 8284/2025
ritenuto che la Corte di appello di Catania ha adeguatamente motivato in merito alla determinazione della pena condividendo il giudizio di primo grado che già
aveva escluso le circostanze attenuanti generiche tenuto conto dei precedenti penali e dell’assenza di ragioni che le giustificassero;
ritenuto che le deduzioni sviluppate nei motivi di ricorso sono generiche perché
contrappongono alla valutazione del Giudice la propria, senza evidenziare vizi logici della motivazione o travisamento dei dati processuali a fronte della
evidenziata capacità a delinquere desunta dai numerosi precedenti penali ;
ritenuto che da quanto precede deriva la inammissibilità del ricorso dalla quale consegue
ex art. 616 c.p.p. la condanna al pagamento delle spese processuali e
di una somma in favore della cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000,00 in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 6 giugno 2025
Il Consigliere estensore
Il Presidente