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Ricorso in Cassazione inammissibile: le conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso in Cassazione inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. A seguito di tale decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze procedurali di un’impugnazione non valida.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Analisi di una Recente Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso in Cassazione inammissibile. Questo tipo di decisione, sebbene concisa, sottolinea l’importanza del rispetto dei requisiti procedurali nell’ultimo grado di giudizio del sistema penale italiano. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere meglio le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto del Caso: Dall’Appello alla Cassazione

Il caso ha origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 15 novembre 2024. Il ricorrente ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, cercando di ottenere una revisione della pronuncia di secondo grado. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per il 4 aprile 2025.

La Decisione della Suprema Corte: Un Ricorso in Cassazione Inammissibile

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione, presieduta dal Presidente Massimo Ricciarelli e con relatore il Consigliere Antonio Costantini, ha emesso un’ordinanza perentoria. Il Collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, constatando la mancanza dei presupposti necessari affinché il ricorso potesse essere esaminato.

Le conseguenze economiche della decisione

La declaratoria di inammissibilità non è priva di effetti per il ricorrente. Anzi, comporta conseguenze economiche dirette e significative. La Corte ha infatti condannato l’individuo al pagamento di due diverse voci:

1. Le spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento in Cassazione.
2. Una somma di euro tremila (3.000 €) in favore della Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proceduralmente errati.

Le Motivazioni

L’ordinanza, nella sua brevità, non articola in modo esteso le ragioni giuridiche specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, la decisione si fonda sulla constatazione che il ricorso non superava il vaglio preliminare di ammissibilità. In questi casi, la Corte rileva che l’atto presentato non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per un valido ricorso in Cassazione. La conseguenza diretta, stabilita dalla procedura penale, è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, come puntualmente applicato nel caso di specie.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole rigorose. Un ricorso in Cassazione inammissibile non solo impedisce la discussione del caso nel merito, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche rilevanti. Ciò serve a tutelare la funzione della Suprema Corte come giudice di legittimità, evitando che venga oberata da impugnazioni dilatorie o prive dei necessari presupposti di legge. Per chi intende percorrere questa via, è quindi cruciale affidarsi a una difesa tecnica competente che valuti attentamente la sussistenza dei motivi di ricorso.

Cosa accade quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, l’importo è stato fissato in 3.000 euro.

La Corte di Cassazione ha spiegato i motivi specifici dell’inammissibilità?
No, l’ordinanza in esame si limita a dichiarare l’inammissibilità del ricorso e a stabilirne le conseguenze economiche, senza entrare nel dettaglio delle ragioni procedurali o di merito che hanno portato a tale decisione.

Qual è la finalità della condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati, dilatori o privi dei requisiti di legge, per non sovraccaricare inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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