Ricorso in Cassazione Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza
Un ricorso in Cassazione inammissibile rappresenta un ostacolo procedurale che impedisce alla Suprema Corte di esaminare il merito di un caso. Questa situazione non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma comporta anche conseguenze economiche per chi ha presentato l’appello. Analizziamo un’ordinanza emblematica che, pur nella sua brevità, illustra perfettamente questo principio e le sue implicazioni.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di una città italiana. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per chiederne l’annullamento. La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha esaminato il ricorso proposto.
La Decisione della Corte
La Corte di Cassazione, con una stringata ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. Sebbene il testo non espliciti la formula “dichiara inammissibile”, l’esito è chiaramente desumibile dalla parte dispositiva del provvedimento. La menzione del termine “ammende” è un indicatore inequivocabile: la Corte ha ritenuto il ricorso non meritevole di un esame nel merito e ha, di conseguenza, sanzionato il ricorrente.
Le Motivazioni di un Ricorso in Cassazione Inammissibile
Il provvedimento in esame non entra nel dettaglio delle ragioni dell’inammissibilità, come spesso accade nelle ordinanze di questo tipo. Tuttavia, possiamo delineare le cause generali che portano a una tale pronuncia. Un ricorso in Cassazione inammissibile può derivare da diversi vizi, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: La legge richiede che il ricorso indichi in modo chiaro e preciso le violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata. Motivi generici o ripetitivi di quelli già presentati in appello non sono sufficienti.
* Proposizione di questioni di fatto: La Corte di Cassazione è giudice di legittimità, non di merito. Non può riesaminare i fatti del processo o valutare nuovamente le prove, compito che spetta ai giudici di primo e secondo grado. Un ricorso che tenta di ottenere una nuova valutazione dei fatti è destinato all’inammissibilità.
* Vizi formali: Il ricorso potrebbe essere inammissibile per vizi procedurali, come la tardività della presentazione o la mancanza di sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione.
Nel caso specifico, la decisione di imporre un’ammenda suggerisce che la Corte abbia riscontrato una manifesta infondatezza dei motivi, ovvero un’impugnazione presentata senza un valido fondamento giuridico.
Le Conclusioni
Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono significative. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa irrevocabile e definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma a titolo di ammenda alla Cassa delle Ammende. Questa sanzione ha uno scopo dissuasivo: scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La decisione sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente che valuti attentamente i presupposti per un ricorso in Cassazione, evitando così conseguenze pregiudizievoli per l’assistito.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non entra nel merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso in Cassazione inammissibile?
Come si deduce dal provvedimento analizzato, che menziona la condanna al pagamento di “ammende”, il ricorrente deve sostenere le spese del procedimento e versare una sanzione pecuniaria alla Cassa delle Ammende.
Perché la Corte di Cassazione emette un’ordinanza e non una sentenza in un caso come questo?
La Corte decide con ordinanza, come nel caso di specie, quando risolve questioni procedurali, quale è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. La sentenza è invece riservata alle decisioni che riguardano il merito della controversia.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14675 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14675 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CAGLIARI il 16/02/2002
avverso la sentenza del 06/05/2024 della CORTE APPELLO di CAGLIARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME Andrea avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che il motivo dedotto con il ricorso, avente ad oggetto vizio di motivazione e violazione di legge con riferimento al mancato riconoscimento
delle circostanze attenuanti di cui all’art. 62-bis cod. pen., esula dalla valutazione di legittimità perché il giudice del gravame ha motivato in maniera
logica, coerente e puntuale (cfr. pag. 4 della sentenza impugnata);
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma
di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende. Così deciso il 31 marzo 2025 Il Consigliere e COGNOME nsore COGNOME