Ricorso in Cassazione Inammissibile: Conseguenze e Analisi della Decisione
Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le severe conseguenze di un ricorso in cassazione inammissibile. Con una decisione lapidaria, la Suprema Corte ha respinto un gravame proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano, condannando il ricorrente a significative sanzioni economiche. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di rispettare i rigidi requisiti formali e sostanziali per adire il giudice di legittimità.
Il Percorso Giudiziario e la Decisione della Cassazione
La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 17 settembre 2024. Avverso tale decisione, la parte soccombente ha proposto ricorso per Cassazione. Tuttavia, la Settima Sezione Penale della Suprema Corte, con ordinanza del 21 marzo 2025, ha interrotto bruscamente il percorso dell’impugnazione.
Il collegio ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’, una formula che impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione. La decisione non valuta se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno, ma si ferma a un controllo preliminare, riscontrando un vizio che ne preclude l’esame.
Le Conseguenze Economiche della Declaratoria di Inammissibilità
La declaratoria di inammissibilità non è priva di effetti. Al contrario, comporta due precise conseguenze economiche a carico del ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: Il soggetto che ha presentato il ricorso deve farsi carico di tutti i costi relativi a quella fase del giudizio.
2. Pagamento di una somma alla Cassa delle ammende: La Corte ha inoltre disposto il pagamento di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari, dilatori o privi dei presupposti necessari.
Analisi di un ricorso in cassazione inammissibile
Il ricorso per Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio e ha una funzione specifica: non riesamina i fatti del processo (come un appello), ma valuta esclusivamente se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge (giudizio di legittimità).
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto, come una chiara esposizione dei motivi.
* Motivi non consentiti: Quando si cerca di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti o delle prove, compito che non le spetta.
* Tardività: Presentazione del ricorso oltre i termini previsti dalla legge.
La decisione in esame, pur senza specificare il motivo esatto, si colloca in questo quadro normativo.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza analizzata sia estremamente sintetica e non espliciti le ragioni specifiche della decisione, la declaratoria di inammissibilità si fonda su precise norme del codice di procedura penale. La Corte, agendo come giudice di legittimità, ha evidentemente riscontrato un vizio insanabile nell’atto di impugnazione, tale da impedirne l’esame nel merito. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria non è una valutazione sulla colpevolezza del ricorrente nel procedimento principale, ma una conseguenza automatica prevista dall’ordinamento per chi attiva inutilmente il complesso meccanismo della giustizia di ultima istanza.
Le Conclusioni
In conclusione, questo provvedimento della Corte di Cassazione funge da monito sull’importanza della tecnica e del rigore nella redazione dei ricorsi. La declaratoria di un ricorso in cassazione inammissibile non solo preclude ogni possibilità di vedere riesaminata la propria posizione, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti. La vicenda evidenzia come l’accesso alla giustizia, specialmente nei suoi gradi più alti, sia subordinato al rispetto di regole precise, la cui violazione determina una chiusura netta del processo.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha potuto esaminare il caso nel merito perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. La Corte si ferma a una valutazione preliminare senza entrare nel vivo delle questioni sollevate.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata a pagare le spese processuali di quella fase di giudizio e una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della vicenda?
No. La dichiarazione di inammissibilità ha impedito alla Corte di valutare se le ragioni del ricorrente fossero fondate. La decisione si è basata esclusivamente su un vizio procedurale o formale del ricorso stesso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 24757 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 24757 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOMECUI CODICE_FISCALE) nato il 01/11/1991
avverso la sentenza del 17/09/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che, con unico motivo, il difensore di NOME COGNOME censura
l’inosservanza dell’art. 546 cod. proc. pen. in relazione all’affermazione della penale responsabilità del ricorrente per entrambi i capi d’imputazione;
Considerato che tale motivo è aspecifico, in quanto risulta privo
dell’esposizione delle ragioni di fatto e di diritto poste a base della prospettazione difensiva, pur a fronte di una motivazione della sentenza
impugnata che dà conto in modo completo e adeguato di tutti gli elementi essenziali delle fattispecie incriminatrici (cfr. pp. 3-4 della sentenza);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con
la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 21 marzo 2025.