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Ricorso in Cassazione inammissibile: i limiti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza del GIP del Tribunale. La decisione si fonda sul fatto che i motivi del ricorso riguardavano la valutazione delle prove e l’affermazione di responsabilità, questioni di merito non riesaminabili in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro. Questo caso sottolinea i rigidi limiti del ricorso in Cassazione inammissibile.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Quando l’Appello non Supera l’Esame

Il ricorso in Cassazione inammissibile è una delle insidie più comuni nel processo penale. Con la presente ordinanza, la Suprema Corte ribadisce con fermezza i confini del proprio giudizio, chiarendo quali motivi di ricorso non possono trovare accoglimento e quali sono le conseguenze economiche per chi li propone. Analizziamo insieme questa decisione per capire meglio come funziona l’ultimo grado di giudizio.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Bari, decideva di presentare ricorso direttamente alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento della decisione di primo grado, lamentando vizi relativi alla ricostruzione dei fatti e all’affermazione della sua responsabilità penale.

Le Ragioni del Ricorso e la Decisione sul ricorso in Cassazione inammissibile

Il ricorrente basava le proprie doglianze su aspetti che, secondo la Corte, esulavano dai poteri di valutazione ad essa attribuiti. Nello specifico, le critiche sollevate riguardavano:

* L’affermazione della responsabilità penale.
* La valutazione delle prove raccolte durante il procedimento.
* La mancata pronuncia di una sentenza di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale.

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso in Cassazione inammissibile. La ragione è semplice e fondamentale nel nostro ordinamento: la Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Ciò significa che il suo compito non è quello di riesaminare i fatti o di valutare nuovamente le prove, attività riservate ai giudici dei primi due gradi di giudizio, ma solo di verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando i principi consolidati che limitano i motivi di ricorso per cassazione. I giudici hanno chiarito che non rientrano tra i motivi ammissibili le censure che attengono alla ricostruzione fattuale del caso. Tentare di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione delle prove è un’operazione destinata al fallimento.

Di conseguenza, in applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha adottato due provvedimenti consequenziali:

1. Condanna alle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a pagare i costi del procedimento da lui stesso avviato inutilmente.
2. Condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria: è stata inflitta una sanzione di 4.000 euro da versare alla Cassa delle ammende.

La Corte ha inoltre specificato, citando una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), che tale condanna pecuniaria è una conseguenza quasi automatica dell’inammissibilità, a meno che il ricorrente non dimostri una totale assenza di colpa nel proporre un ricorso con motivi non consentiti, circostanza non ravvisata nel caso di specie.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante: il ricorso in Cassazione è uno strumento delicato e tecnico, da utilizzare solo per le questioni di diritto. Un’impugnazione basata su una diversa lettura dei fatti o su una critica alla valutazione delle prove fatta dal giudice di merito non solo verrà respinta, ma comporterà anche significative conseguenze economiche. È quindi essenziale, prima di adire la Suprema Corte, un’attenta analisi dei motivi da parte del difensore, per evitare di incorrere in una declaratoria di ricorso in Cassazione inammissibile e nelle relative sanzioni.

Per quali motivi un ricorso in Cassazione è generalmente dichiarato inammissibile?
Secondo l’ordinanza, il ricorso è inammissibile se si basa su motivi che riguardano l’affermazione di responsabilità, la valutazione della prova o la mancata assoluzione secondo l’art. 129 c.p.p., poiché queste sono valutazioni di merito riservate ai giudici dei gradi precedenti.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la sanzione è stata fissata in quattromila euro.

È possibile evitare la condanna alla sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità?
No, a meno che non si dimostri un’assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. La Corte, richiamando una sentenza della Corte Costituzionale, ha sottolineato che, in assenza di tale prova, la condanna è una conseguenza diretta della declaratoria di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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